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    Sienamania: adesso c'è poco da perdere

    Sienamania: adesso c'è poco da perdere

    Sconfitte come quelle di domenica restano davvero difficili da digerire. Per il modo in cui arrivano, per gli episodi che ne determinano giocoforza il risultato e per il peso specifico che in un momento come questo hanno sul campionato e sull’intera lotta per non retrocedere. Dopo cinque risultati utili consecutivi, miglior striscia positiva stagionale, è arrivato un ko che resta ancora più indigesto dell’ultimo in ordine di tempo, ovvero quello contro l’Atalanta dello scorso tre marzo. Il Chievo fa non era certo imbattibile, e seppur decisamente più in forma rispetto alla squadra che nel girone di ritorno riuscì solo per fortuna a strappare un pari al Bentegodi, poteva essere battuto o comunque fermato.

    La disattenzione grave sul gol di Pellissier è stata pagata alla fine a carissimo prezzo, e a nulla è valsa la generosa e volitiva ripresa giocata dagli uomini di Iachini, apparsi al livello di prestazione, più in palla rispetto alle gare contro Atalanta, Cagliari e Parma, tutte concluse con zero gol all’attivo. A dire la verità però domenica una rete il Siena era riuscito a segnarla, e sarebbe stata di peso specifico mostruoso, anche perché con ancora mezzora da giocare la partita poteva assumere contenuti piuttosto interessanti visto il vantaggio psicologico che avrebbe portato con se il pareggio. Il grave errori di Valeri, reso del tutto incomprensibile dal cambio di decisione dopo l’assegnazione della rete, rischia di pesare molto alla fine, visto che in un momento del genere la differenza tra salvezza e retrocessione la possono fare piccoli episodi o fischi sbagliati. Giusto farsi sentire e evidenziare il torto subito, ma l’unica strada possibile per ripartire è quella di rimboccarsi le maniche e tentare di andare a fare punti su un campo già di per se molto difficile, reso ancora più proibitivo dal pareggio del Pescara.

    La Roma infatti dopo l’ennesima brutta figura di certo non lesinerà impegno contro il Siena, anche perché la classifica dice chiaramente che è ancora in corsa per giocarsi qualcosa. La Robur adesso più che mai deve essere consapevole che per non vanificare gli sforzi fatti fin ora per rientrare in corsa si rende necessaria più cattiveria sotto rete e maggiore attenzione in fase difensiva. Le occasioni non concretizzate, anche per l’ottimo lavoro di Puggioni, gridano ancora vendetta, ma da esse i bianconeri devono ripartire ancora più forti e convinti. Si apre una mini torneo di cinque partite, sulla carta difficili, ma non impossibili a priori. La squadra vista a Palermo e a Marassi può ancora dire la sua per la salvezza e lottare fino alla fine, a patto che non commetta più gli errori (spesso per troppa generosità) visti nelle ultime due uscite. Pensare al calendario del Genoa, che potenzialmente nelle prossime due può fare bottino pieno (incontrerà il già salvo Chievo e il già retrocesso Pescara) farebbe solo distogliere la mente dall’obbiettivo che Vergassola e compagni si stanno giocando.

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