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  • Shevchenko: 'Grazie al Milan per il supporto al popolo ucraino. Allenare di nuovo? Ora sono impegnato ma...'

    Shevchenko: 'Grazie al Milan per il supporto al popolo ucraino. Allenare di nuovo? Ora sono impegnato ma...'

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    Andrij Shevchenko, presente questa mattina a Firenze per parlare di progetti umanitari in riferimento alla guerra in ucraina, ha parlato così dal Teatro della Pergola: "Abbiamo perso tante persona in questa guerra, soprattutto tanti bambini. Io ho lanciato questo progetto che attraverso il calcio spero dia una possibilità ai bambini ucraini di non pensare alla guerra. Vorrei ringraziare i donatori che mi hanno aiutato a finire questo progetto. La fondazione del Milan e tante squadre di Serie A hanno dato un grande contributo, anche lo stesso Shakhtar."

    L'APPELLO - Il progetto sarà ultimato in 3-4 mesi. Daremo la possibilità ai giovani di tornare in campo. Penso che i capi dei governi sappiano cosa sia meglio per l'Ucraina al momento. Io mi occupo di progetti sportivi e umanitari, in questo posso essere più utile. Oggi ho visto un bellissimo filmato che racconta di quest'anno di guerra. La gente ucraina ha forza e volontà di andare avanti con la vita. C'è gente che canta durante i bombardamenti, il campionato non si è mai fermato. Il nostro popolo vuole vivere, con valori europei. la solidarietà è stata tanta. Parliamo di 7 milioni di rifugiati che si sono spostati in Europa e a cui sono state aperte le porte.

    IL MILAN E NON SOLO -  Ieri è stato il ventennale dalla nascita della fondazione Milan. Io ho visto un'amicizia vera durante questo anno. La fondazione Milan ci è stata vicinissima. Ha messo in moto tanti bei progetti. Abbiamo fatto un bellissimo progetto col comune di Milano. Questo per me è molto di più del solo giocare a calcio. In 20 anni abbiamo costruito un rapporto speciale. E vorrei ringraziare anche l'Italia per il supporto di questo paese. Firenze? Nella vita non 'è solo il calcio, questa è una bellissima città. Sono felice di prendere questo premio oggi. Soprattutto per avere la possibilità di parlare con ragazzi giovani, spiegando come si vive la guerra. Allenare? Ora sono occupato nei progetti umanitari. Ma il calcio è una gran parte di me, lo amo tantissimo. Sto pensando di tornarci pian piano

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