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    'Sessista, razzista, omofobo': l'ira dei tifosi del Tottenham, così è saltato l'affare Gattuso

    'Sessista, razzista, omofobo': l'ira dei tifosi del Tottenham, così è saltato l'affare Gattuso

    • Luca Fazzini
    #NoToGattuso. È l'hashtag dirompente che spopola sulla rete inglese. La notizia del possibile arrivo del tecnico italiano sulla panchina degli Spurs ha scatenato i tifosi londinesi, pronti alla ribellione. Una ribellione che non si è fermata a tweet virtuali, ma si è concretizzata in un dialogo fermo e chiaro con la stessa società. Lo ha reso noto il Tottenham Hotspur Supporters' Trust, organizzazione indipendente e no-profit volta a raccogliere il sentimento del tifo per riportarlo ai vertici del club. Una sorta di rappresentanza dei fan club che si approccia in maniera diretta con il presidente Daniel Levy e il suo staff. E così, dopo la Superlega - con la rivolta materializzatasi tra le roads inglesi - ora è il caso-Gattuso a scatenare l'ira dei tifosi.

    TIFOSI COMPATTI - Andiamo con ordine. Dopo il mancato accordo con Fonseca, gli Spurs hanno avviato i contatti con Gattuso, liberatosi in quelle stesse ore dalla Fiorentina. Accordo vicino, ma solo in teoria. E solo per la dirigenza, perché a quelle latitudini occorre fare i conti con i tifosi e le loro opinioni. Espresse in modo chiaro dal già citato Supporters' Trust: "Noi comunichiamo il sentimento dei tifosi ai decisori del Club" hanno rivelato nelle scorse ore "e lo abbiamo fatto molto chiaramente in questa occasione. Siamo consapevoli e agiamo in base alle vostre preoccupazioni riguardo ai candidati per la panchina". 

    NELL'OCCHIO DEL CICLONE - In rete, in maniera ironica, sono circolate nelle scorse ore le foto del litigio tra Gattuso e Joe Jordan: eravamo a San Siro, era il 2011. Ma l'ira dei tifosi non ha nulla a che fare con i diverbi in campo. Al centro ci sono, piuttosto, alcune frasi non gradite dal popolo inglese. Pregiudizi sulle donne, matrimoni gay e razzismo sono le accuse mosse dalla tifoseria. Occorre riavvolgere il nastro e tornare indietro di 13 anni

    LE ACCUSE - Nel giugno 2008, durante una conferenza stampa pre-Spagna agli Europei, l'allora centrocampista del Milan commentò alcune scelte del governo iberico capeggiato da Zapatero, soffermandosi anche sui matrimoni tra persone omosessuali: "Siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole. Se mi scandalizzo? Sì, perché sono cresciuto credendo nei valori della famiglia e credendo nella mia religione e tutto questo mi sembra roba molto strana". Come se non bastasse, ecco anche un virgolettato etichettato come omofobo dai fans Spurs. Nel 2013, durante la convivenza Galliani-Barbara Berlusconi ai vertici del Milan, Gattuso spiegò: "Mi dispiace, ma le donne nel calcio non le vedo molto bene. Io la penso così". Ma l'accusa, dalle parti di Londra, è anche di razzismo. Sotto accusa le parole dopo lo sfogo di Boateng, che calcio la palla in tribuna durante un'amichevole contro la Pro Patria, accusando alcuni tifosi di insulti razzisti: "Da tanti anni abito a cinque chilometri da Busto e posso testimoniare che quella zona è piena di stranieri" spiegò Gattuso. "Non ho mai avuto notizia di episodi di razzismo. A Busto non sono razzisti. Quello che è successo è tutta colpa di un gruppetto di imbecilli". Miccia che oggi ha acceso e scatenato l'ira del mondo Tottenham, pronto a opporsi alle scelte di Paratici e dei suoi collaboratori. Fino alla rinuncia definitiva: dopo la Superlega, la voce del popolo torna a farsi sentire. E a prevalere...

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