Milan: Sesko la continuità aumentata, Zirkzee la rivoluzione. Chi è il centravanti giusto
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IL POST GIROUD - Dovesse continuare a rimanere Pioli sulla panchina del Milan, vedrei in Sesko il candidato più adatto. Prendete ad esempio questo asse tipico tra Leao e Giroud, la giocata tipica del cross del portoghese (quando viene chiuso e non sa più che accelerazione provare) per la testa di Giroud, lontano, isolato a centro area. Ecco, tra la punta del Lipsia e quella del Bologna, chi potrebbe sostituire più naturalmente questa presenza aerea di Giroud è senza dubbio lo sloveno alto 1,95.
Non che Zirkzee sia poi molto più basso, è anche lui sopra il metro e novanta. Piuttosto è questione di attitudine. Sesko è più predisposto ad andare a saltare sul cross del compagno (nell’immagine sopra, per la precisione, Dani Olmo). E in tal senso si potrebbe lavorare sulla continuità di una giocata che porta punti come quella tra Leao e Giroud. E per quanto Sesko non sia ancora uno specialista del colpo di testa al pari del francese, si sta avvertendo un miglioramento realizzativo considerevole in questo senso e i margini sono importanti. Soltanto nella stagione in corso sono già 3 le incornate(su un totale di 7 reti), mentre Zirkzee non ci pensa nemmeno a rovinarsi la chioma. Negli ultimi tre anni l’olandese ha segnato sempre di piede.
BREAKKARE CON SESKO - Poi c’è il tema della velocità. Ecco rispetto a Giroud Sesko porterebbe certamente più dinamismo, più aggressività nel pressing (scuola Red Bull), più strappi e, in una parola, più verticalità. L’intensità del Milan aumenterebbe. Non sarebbe peregrina l’idea di “breakkare” centralmente, in maniera molto più diretta di quanto possa fare ora. Prendete questo intercetto di Henrichs che si trasforma in transizione fulminea grazie alla reattività e al passo di Sesko.
Evidentemente non va piano se si mangia De Ligt del Bayern Monaco in quel modo. Ecco, se dovessi incasellare Sesko in un tipo di attaccante lo collocherei fra un Haaland e un Lewandowski, non tanto come superamento o sintesi dei due, quanto forse perché ha qualcosina dell’uno e dell’altro. Ma stiamo calmi.
RIPARTIRE CON (O DA?) ZIRKZEE- Passando infine a Zirkzee, nel confronto, io vedrei bene l’olandese al Milan nel pacchetto con l’allenatore, Thiago Motta per esempio. Nel senso che con Pioli è appunto un altro calcio, un altro stile. Anche Zirkzee è potente (parola chiave per Pioli), ma utilizza la sua potenza soprattutto per proteggere il pallone divinamente e variare il ritmo della manovra, grazie alla tecnica sopraffina che possiede. Thiago Motta ha un possesso palla molto più vario rispetto a quello di Pioli, e questo anche grazie a Zirkzee, il centravanti-regista del Bologna. Con un allenatore del genere, il gioco del Milan cambierebbe nella sostanza, per quanto la cosa possa risultare strana. Pioli non è certo un difensivista. Tuttavia avere Zirkzee o Giroud, avere Pioli o Thiago Motta è tutta un’altra cosa. Il Milan finalmente potrebbe contare su un po’ di creatività, un po’ di fantasia. Perché Zirkzee non è un semplice centravanti, è anche un po’ un dieci. Con l’olandese tra l’altro il Milan avrebbe anche un po’ di quegli strappi che ora non ha lungo l’asse centrale. Non quanto con Sesko, ma anche con Zirkzee il Milan saprebbe essere più diretto. Detto questo non sono la progressione palla al piede o la velocità le qualità migliori del centravanti del Bologna. Con lui si può ripartire anche in un altro modo…
Attraverso le sue magie.
Perché quando arretra a manovrare poi inventa sempre una soluzione per uscire dal pressing e innescare le ali. Pensate dunque a tutti gli inneschi potenziali per Leao…
Dopodiché nello stretto, per carità non male anche Sesko per essere alto 1,95, però Zirkzee è a un altro livello. Tanto di fantasia che di sensibilità nel tocco.