Serie C: colpi da urlo per Feralpisalò e Monza, ecco Caracciolo e Reginaldo
L’AIRONE TORNA A VOLARE - Il vero colpo, però, è sicuramente quello piazzato dalla Feralpisalò, eliminata solo ai quarti di finale dal Catania, con l’arrivo di Andrea Caracciolo. L’Airone, bandiera del Brescia e marcatore implacabile della serie cadetta, ha deciso di ripartire dal progetto della Feralpi per dimostrare di poter essere ancora decisivo. Nella sua Brescia, infatti, era arrivata una proposta per continuare solo dietro ad una scrivania: troppo presto per chi appena una stagione fa metteva a segno 13 gol e collezionava 6 assist in Serie B. Ecco perché il no a Cellino; il richiamo del campo, per campioni come lui, è troppo forte. Anche a 37 anni suonati. Perché non si diventa il miglior marcatore della storia del Brescia per caso: ci vogliono qualità e ambizione, ma anche quella spregiudicatezza che ha portato Caracciolo a rifiutare tanti club di Serie B per sposare il progetto della Feralpisalò. Forse per non incrociare le lame col suo Brescia, forse perché in Serie B, con oltre 130 gol aveva già dato tutto, o forse perché il club del presidente Pasini ha messo sul tavolo un progetto ambizioso e concreto, capace di convincere uno dei giocatori più importanti della Serie cadetta a scendere di livello. Magari per tornarci al più presto...
AMBIZIONE FERALPISALÒ - E un capitolo a parte lo merita sicuramente il progetto messo in piedi dalla Feralpisalò, squadra estremamente ambiziosa, che grazie ad una dirigenza capace ha ottenuto risultati sempre più importanti. L’obiettivo è chiaro da diverso tempo: giocare campionati di alto livello per crescere e maturare fino al momento del grande salto. E questa oculatezza programmatica ha permesso alla Feralpisalò di diventare una delle realtà migliori del calcio malato di Serie C, che ci ha, purtroppo, abituati a tante sorprese negative e pochi modelli virtuosi da imitare. L’ambizione intelligente della Feralpi, però, è un esempio da perseguire, che a momento debito saprà ripagare gli sforzi fatti; e l’arrivo di Caracciolo è un primo segnale importante di come in questi anni sia cambiata la presa mediatica del club sui giocatori. Ora manca l’ultimo step: la Serie B. Non c’è fretta, ma c’è tanta voglia di farcela e i tempi iniziano ad essere maturi. A parlare, però, dovrà essere il campo, ma con questa dirigenza e un Caracciolo in più la Feralpi non deve avere paura davvero di nessuno.