Serie B: in ansia Bari e Pisa, via Gattuso?
QUI BARI - Gianluca Paparesta ha sette vite, sta facendo di tutto per tenersi stretto il Bari. Forse il nodo si scioglierà oggi, nella programmata assemblea totalitaria dei soci. Una cosa è certa: ieri il presidente non è riuscito a versare i 2,6 milioni (il 35% del previsto aumento di capitale) entro i canonici orari bancari, ma il notaio Salvatore D’Alesio ha atteso un suo «cenno concreto» fino alla mezzanotte. Paparesta ha aspettato fino all’ultimo un aiuto da Roma: un alleato disposto a dargli una mano, con un assegno (valuta ieri) o un bonifico on line. Ma non sarebbe arrivato nulla. Una procedura che, qualora fosse andata in porto praticamente allo scoccare della mezzanotte, dovrebbe però passare al vaglio del collegio sindacale. Dal canto suo il socio di minoranza, Antonio Cosmo Giancaspro, è pronto a giocarsi le sue carte e salire sul ponte di comando della società fin da oggi: in caso di inadempienza da parte di Paparesta, farebbe valere il riscatto già esercitato nei giorni scorsi per l’estensione del suo diritto alla quota di maggioranza. Giancaspro chiederebbe all’assemblea dei soci le dimissioni dell’attuale cda, l’immediata nomina delle nuove cariche e diventerebbe amministratore unico, con poteri di firma.
QUI PISA - E’ un tiro alla corda che rischia di spezzarla quello tra i due soci al 50% del Pisa. La situazione è nuovamente di stallo dopo l’incontro di ieri tra Fabio Petroni e Fabrizio Lucchesi (rappresentato dai suoi legali) per cercare in primis un accordo sulle scadenze da qui al 30 e poi se e come andare avanti insieme. La novità è che Rino Gattuso a questo punto non più disposto ad aspettare. E nei prossimi giorni l’allenatore nerazzurro - attualmente partito per le vacanze - potrebbe annunciare il suo addio al Pisa, se non ci sarà una netta svolta societaria. Al momento però questa ipotesi appare lontana, perché Petroni chiede che a pagare il necessario per le scadenze (1,2 milioni) sia Lucchesi, il quale dal canto suo non ci sta ed è pronto ad affrontare il rischio di una penalizzazione nel prossimo campionato: entro venerdì vanno versati gli emolumenti fino a maggio, circa 400mila euro. Petroni al momento è irremovibile, ma se la squadra non si dovesse iscrivere perderebbe l’investimento fatto quando entrò nel Pisa lo scorso gennaio (circa 1,8 milioni). L’impressione è che la squadra in qualche modo verrà comunque iscritta e poi si risolverà la situazione societaria. Probabilmente però senza Gattuso.