Serie B, Abodi: 'In due anni riforma del campionato'
Tradizionale incontro con la stampa veneta, in occasione della testimonianza al Master SBS dell’Università Ca’ Foscari e Verdesport al Campus la Ghirada di Treviso per il presidente Andrea Abodi. L’incontro con i media locali è stato, ovviamente, l’occasione per parlare delle quattro squadre di questo territorio, dell’Hellas Verona, “che si è fortemente irrobustita dal punto di vista tecnico e soprattutto societario, raccogliendo in parte anche le redini di un grande dirigente come Giovanni Martinelli. E’ una società che sta lavorando sul campo ma anche nel rapporto con i tifosi, che meritano rispetto e gratitudine per come seguono la propria squadra”. Quindi del Padova, “capace ogni anno di confermarsi a grandi livelli e di puntare ai play off oltre che di lanciare giovani interessanti da cui attingono tutte le nazionali giovanili di categoria”, del Cittadella, “riferimento ed esempio purtroppo quasi unico di continuità societaria e guida tecnica”, e infine del Vicenza su cui Abodi ha speso qualche parola in più: “merita molto rispetto non solo per la tradizione e la storia calcistica, ma per gli enormi sacrifici che ha fatto per allestire una squadra che vuole mantenere la categoria. Ragioni di carattere industriale hanno indotto la proprietà a percorrere la strada della cessione. Ma non a tutti i costi, per considerazione verso i propri tifosi, grande esempio di attaccamento, la proprietà non cerca un acquirente qualsiasi, ma responsabile e che abbia a cuore il rilancio e il riscatto della squadra”.
Sollecitato dai giornalisti presenti, Abodi, ha parlato di riforma del campionato a 20 squadre: “E’ un vincolo che ci lega a una decisione presa due anni fa, noi vogliamo arrivarci entro due stagioni, possibilmente attraverso un solo campionato per evitare di trovarci a 21 squadre. Ma deve passare da un accordo fra le leghe e non può essere fatto autonomamente”. A proposito di riforme Abodi ha detto che una delle quattro Commissioni di lavoro istituite in Lega sta lavorando per proporre all’Assemblea nuovi format che rendano ancora più interessante il campionato. Abodi ha anche aggiunto che la pausa natalizia non è più da considerarsi un esperimento ma una regola, “ora va studiato il sistema per evitare soste agonistiche troppo lunghe”.
Rispondendo alla domanda di un cronista su un fenomeno di cui si parla molto nelle cronache degli ultimi giorni, Abodi ha detto che il “doping fa male allo sport e all’atleta, ma il problema è ancora più a monte e riguarda l’integrità fisica dei calciatori. Per questo stiamo lavorando con le competenti autorità per l’istituzione del passaporto ematico, all’interno di quello biologico, in un’ottica di misurazione dinamica nel tempo di tutti i fattori, endogeni ed esogeni, di rischio dell’atleta. L’obiettivo non è sconfiggere il doping ma più grande, salvaguardare il diritto alla salute dell’atleta”.
Infine due parole anche sulla giustizia sportiva: “Stiamo aspettando i tempi giusti (l’elezione al Coni) per avanzare le nostre proposte. Intercorre troppo tempo fra il primo grado e il Tnas, è necessario ammodernare questo aspetto”, e due battute anche sulle polemiche arbitrali: “Prendo l’esempio di Vercelli, da parte della stampa mi piacerebbe un approccio critico ma rispettoso. Troppo spesso si lasciano i panni del professionista per calarsi in quelli del tifoso e ne va della cultura sportiva. Stiamo promuovendo un incontro fra giornalisti, arbitri e società perché è necessario parlarci e capirci".