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  • Serie A, riunione a Milano tra tutti i presidenti: Agnelli spiega la situazione Superlega, respinte dimissioni Scaroni

    Serie A, riunione a Milano tra tutti i presidenti: Agnelli spiega la situazione Superlega, respinte dimissioni Scaroni

    • Guarro e Zanon, inviati a Milano
    Un incontro non ufficiale, per affrontare un tema delicato. I presidenti di 18 squadre di Serie A, escluse Crotone e Parma, già retrocesse, si sono dati appuntamento alle 11 in un hotel del centro di Milano per parlare di Superlega e delle possibili conseguenze. Non sono presenti all’incontro il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino e l’amministratore delegato Luigi De Siervo.




    LE PAROLE DI FENUCCI DEL BOLOGNA - Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, ha parlato all'uscita della riunione: "Avuto un riscontro positivo, bisogna ricominciare a dialogare. La conflittualità è sempre esistita, ci sono strategie differenti. Ci sono problemi economici, vanno risolti assieme".​
    AGNELLI VIA DAL RETRO, RESPINTE LE DIMISISONI DI SCARONI - Il presidente della Juve Andrea Agnelli ha lasciato la riunione del retro. Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha invece detto che le sue dimissioni sono state respinte.

    LA PAUSA - Alle 13.30 circa c'è stata una breve pausa, ora Andrea Agnelli spiegherà i motivi che hanno portato alla creazione della Superlega.

    GLI ARRIVI - Il primo ad arrivare è stato Andrea Agnelli, intorno alle 10.30, seguito da Fienga della Roma, De Laurentiis del Napoli e Lotito della Lazio, che ha commentato brevemente la promozione della Salernitana, della quale è presidente: “Contento? Eh certo. Ho mantenuto l’impegno assunto”. Hanno poi raggiunto l’hotel Barone della Fiorentina, Setti del Verona e, intorno alle 11, Scaroni del Milan e Campoccia dell’Udinese, mentre alle 11.15 sono arrivati preziosi Giuliani e Cairo, in seguito anche Carnevali e Ferrero. Marotta e Antonello, invece, erano già dentro alle 10. Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Agnelli intorno alle 10.45 ha lasciato l’albergo su un taxi insieme a un collaboratore, tornando dopo quasi due ore.


       

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