Serie A: rischio sciopero contro Renzi
E' scontro aperto tra il Governo e il mondo del calcio italiano. Dopo il via libera della Camera (323 sì, 168 no e 9 astenuti) il decreto Alfano sui costi per la sicurezza negli stadi approda al Senato, dove può arrivare un rincaro ai 25 milioni di euro all'anno chiesti alle società per pagare gli straordinari dei poliziotti in servizio da stadio.
CALCIO IN SCIOPERO? - Il premier Matteo Renzi è deciso ad andare avanti, ma i club di Serie A si ribellano e minacciano lo sciopero in occasione della settima giornata di campionato tra il 18 e il 20 ottobre. Secondo il Corriere della Sera, l'annuncio può arrivare il prossimo 10 ottobre, quando è stata convocata a Milano l'assemblea di Lega a quattro giorni dall'approdo della legge al Senato, dove l'uomo chiave per la battaglia sarà Franco Carraro.
FIGC E LEGHE UNITE - Il presidente della Lazio, Claudio Lotito fa da ponte tra la Federcalcio e le Leghe unite dalla Serie A alla Lega Pro passando per la B. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio prende tempo: "Sciopero? E' prematuro". Il leader della Serie B, Andrea Abodi twitta: "Demagogia inaccettabile per un sistema che paga già un miliardo di euro all'anno di tasse". Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini punge Renzi: "Lui e i politici si pagassero le loro scorte".
PARLA LA VEDOVA RACITI - Marisa Grasso ha commentato alla Gazzetta dello Sport: "Ci voleva, era ora. Il primo passo dopo l'addio a Filippo, i colleghi di mio marito mi dicono che in questi sette anni non è cambiato niente. La violenza negli stadi è un problema culturale. Le proteste dei club? Facciano rispettare le regole ai propri tifosi".