Doveva essere la serata delle risposte, dopo le tante, troppe, polemiche dei giorni scorsi. Il Napoli le scaccia via in un colpo solo, anzi in quattro colpi, ritrovando una vittoria che in campionato mancava da un mese (2-0 al Sassuolo) e che acuisce invece la crisi dell’Udinese, ora penultima in classifica. Al “Maradona”, nella serata in cui Osimhen si riprende la scena con gli applausi del suo popolo e la rete del momentaneo raddoppio, gli uomini del fischiatissimo Rudi Garcia risorgono con un roboante 4-1 sui friulani.

OSIMHEN, L'ARRABBIATURA NON E' PASSATA

CHE PRODEZZE - Zielinski apre le marcature sul rigore concesso dal VAR dopo un contatto tra Ebosele e Kvaratskhelia e da lui calciato nonostante i tifosi spingessero per la redenzione di Osimhen in seguito all’errore di Bologna. E’ proprio il nigeriano a sbloccarsi e a ritrovare la rete 30 giorni dopo al 39’ su assist di Politano e questa volta, al momento della sostituzione con Simeone (63’) l’uscita dal campo è serena e sono applausi per tutti. Affinché la serata diventi perfetta manca all’appello solo Kvaratskhelia che, dopo due sfortunatissimi pali nel giro di pochi minuti, prima si sblocca interrompendo un digiuno che resisteva da 192 giorni (74’) e poi fornisce l’assist a Simeone per il quarto gol, arrivato immediatamente la straordinaria ma inutile prodezza di Samardzic, che salta quattro avversari, scambia con Success, supera con una suolata Natan prima di battere Meret. Una gioia effimera, che consente all’Udinese di interrompere una striscia di tre partite senza rete ma che non salva Sottil dai nuovi ed inevitabili processi. La sua permanenza in panchina diventa ancora più complicata.