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Serie A, un altro nulla di fatto per il nuovo presidente: terzo tentativo a vuoto, il 24 marzo si avvicina
Ore 17.15 - Appello della Lega Serie A al governo, chiesta una stretta sulla pirateria. E' uno dei temi emersi dall'Assemblea odierna, come si legge nella nota diramata al termine della stessa. (LEGGI QUI)
Ore 15:25 - Assemblea terminata.
Ore 15:00 - Fumata nera: nessuna decisione è stata presa, i club di Serie A, tutti presenti, hanno rinviato la votazione alla prossima assemblea, che si dovrebbe tenere venerdì 11 marzo. Da segnalare la presenza in Lega di Casini, mentre Masi e Bini Smaghi non si sono visti. L'Assemblea non è ancora conclusa, rimangono altri punti ordine del giorno da discutere.
I CANDIDATI - Si continua a lavorare sui tre candidati ancora in corsa dopo la rinuncia di Carlo Bonomi (presidente della Confindustria), che era stato indicato come il profilo ideale dai club, alla ricerca di una figura che faccia da raccordo anche nei dialoghi con il governo e le istituzioni. Lorenzo Casini, capo di gabinetto del Ministero della Cultura, è il favorito e conta tra i suoi sostenitori Aurelio De Laurentiis e Claudio Lotito (con Napoli e Lazio anche Fiorentina, Verona, Atalanta, Udinese, Empoli e Sampdoria). In calo le quotazioni di Lorenzo Bini Smaghi e Mauro Masi. Su quest'ultimo e Casini, tuttavia, pendono anche alcune valutazioni di carattere legislativo, sul fatto che possano essere o meno eleggibili. Secondo il decreto legislativo 165/2001 i dipendenti che negli ultimi tre anni hanno esercitato "poteri autoritativi e negoziali" per le pubbliche amministrazioni (come il Mibact), "non possono svolgere attività lavorativa o professionale presso i soggetti destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri". Il decreto legislativo 39/2013 aggiunge che "sono considerati dipendenti anche i soggetti titolari di uno degli incarichi con un rapporto di lavoro, subordinato o autonomo". Casini, inoltre, ha avuto a che fare con il calcio in occasione dell'inserimento della ristrutturazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze nel Pnrr con un finanziamento di 95 milioni di euro ed è stato interlocutore della Fiorentina per l'ottenimento dei permessi per il centro sportivo di Bagno a Ripoli.