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Serie A, la farsa delle promozioni: salgono (e scendono) sempre le stesse
Strano che due neopromosse su tre retrocedano? No. Proprio per niente. L’anno scorso (2016-17) sono retrocesse Empoli, Palermo e Pescara. L’anno prima dalla B erano salite Cagliari, Crotone e Pescara (un anno e poi giù). Occhio ai nomi del mazzo. L’Empoli è appena risalito, il Palermo se la sta giocando, Cagliari e Crotone rischiano la retrocessione. L’intruso è il Pescara, impelagato nella lotta per evitare la C1. Stagione 2015-16: retrocedono in serie B Hellas Verona, il Frosinone e il Carpi. Queste ultime due erano neopromosse, la terza era il Bologna che ha trovato - con la proprietà canadese di Joey Saputo - solide fondamenta per assestarsi in Serie A, senza tuttavia confidare in un salto di qualità che - al momento - non è in programma. Dell’Hellas abbiamo detto: il «su e giù» da una categoria all’altra rischia di diventare un’abitudine. Il Frosinone ha «toppato», si fa per dire, la scorsa stagione (ma in un fotofinish-beffa) e quest’anno ha buone possibilità di farcela. Il Carpi invece - dopo lo storico exploit - è tornato alla sua dimensione, il torneo cadetto. Facciamo un altro passo indietro. Campionato 2014-15. E’ l’anno del «Crack Parma» con la squadra - allenata all’epoca da Donadoni - che fallisce dopo una girandola di improbabili timonieri ed è costretta a ripartire dai dilettanti. Due promozioni di seguito, riecco il Parma in B pronto a riprendersi la sua storia e il suo posto nel salotto buono. Quell’anno retrocedono anche Cagliari e Cesena. La squadra romagnola era neopromossa, le altre due dalla B alla A erano Palermo e Empoli: il loro percorso in questi quattro anni. Risultato: il turnover c’è, ma riguarda sempre gli stessi.