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Serie A, i no-vax rischiano di ribloccare tutto: l'idea green pass e le situazioni di Milan e Inter
GREEN PASS - Chi si augura che anche in Italia possa essere adottato il modello inglese è Enrico Castellacci, ex responsabile sanitario della Nazionale e oggi presidente della Lamica, la Libera associazione dei medici italiani del calcio: "Noi proponiamo il green pass per gli agonisti, perché permetterebbe di circoscrivere quanto sta succedendo in cluster tipo Spezia e Empoli, Serve una presa di posizione forte, difficile, e non so se spetti alla Federazione o debba arrivare da un livello più alto, ma così le garanzie sarebbero maggiori".
POSIZIONE FIGC - Dopo aver dato l'esempio a maggio facendo vaccinare i giocatori in procinto di aggregarsi alla Nazionale e concordato un nuovo protocollo anti-Covid approvato dal comitato tecnico scientifico e in vigore dal 1° luglio, la Figc da parte sua ritiene di aver già fatto tutto il possibile. Proprio il nuovo protocollo prevede che i giocatori con green pass abbiano una corsia preferenziale: i "soggetti suscettibili al contagio" devono sottoporsi a un tampone ogni sette giorni finché non riprendono le competizioni e a uno due giorni prima di ciascuna gara, anche amichevole; per i "soggetti vaccinati" e per i "soggetti guariti" da non più di sei mesi questi stessi test sono facoltativi. La federazione italiana ha una legislazione diversa da quella inglese, ritiene di non poter andare oltre e l'eventuale obbligo del green pass deve passare per altre vie.
LA SITUAZIONE DEI CLUB - Una situazione complicata, nella quale i vari club si stanno iniziando a muovere per far vaccinare giocatori e membri dello staff. Ieri la Lazio lo ha fatto dal ritiro di Auronzo di Cadore dopo un contatto tra il presidente Lotito e il presidente della Regione Veneto Zaia. Nessun contrario: "Tra di noi non ci sono no-vax" ha detto Marusic. Il Milan è pronto a vaccinare tutti i giocatori della rosa, Primavera compresa, con qualche giocatore - Theo Hernandez, per esempio - che si è già mosso per conto suo. L'Inter ha un paio di casi in sospeso, l'Udinese tre no-vax come ha ammesso anche il direttore generale Marino. Scenario sempre più complesso nel quale la Lega si è già mossa per venire incontro ai vari club. L'allarme c'è in tutti gli sport, ma in NFL (football americano) hanno trovato la soluzione: se una partita salta per colpa di giocatori non vaccinati, la squadra perde a tavolino e i giocatori non ricevono lo stipendio.