Casini: 'Commissione speciale anti-razzismo. Non mettiamo in discussione gli arbitri, sulla riforma campionati...'
RIFORME SERIE A - "Il presidente, come già accaduto a Roma, ci ha indicato le criticità del calcio italiano e la necessità di intervenire sull'ordinamento del campionato, anche per l'eccessivo numero di squadre professionistiche, prospettando un documento che dovrà essere condiviso con le componenti. La Serie A in modo compatto ha presentato osservazioni e fatto domande: anche noi stiamo lavorando al documento di riforme che sarà discusso nell'assemblea del 5 febbraio. Abbiamo ribadito la necessità che il diritto di intesa rimanga, non solo come caratteristica di qualsiasi sistema federale europeo, ma anche che venga riconosciuto alla Serie A un ruolo di leadership. L'incontro è stato proficuo".
DIRITTI NAV - "Il secondo argomento dei diritti non audiovisivi, quindi NAV, l'assemblea ha approvato le linee guida così che la Serie A, qualsiasi cosa andrà a firmare come contratto, si sarà già come si ripartiranno gli introiti".
GIORNO DELLA MEMORIA - "Domani è il giorno della memoria. La Serie A tiene particolaremente a questa campagna di sensibilizzazione. Solo attraverso il ricordo si può imparare".
ARBITRI - "Commenti non se ne sono fatti, ma sulle proposte di riforma c'è anche il contesto arbitrale. La professionalità è fra le più alte al mondo. Si possono operare delle modifiche, come ad esempio rendere gli arbitri professionisti. Assetto organizzativo dell'Aia che può essere. Mettere in discussione la professionalità degli arbitri non credo sia giusto. Abbiamo suggerito la costante verifica del protocollo var.
RAZZISMO - "Ho trasmesso quanto detto durante la riunione del Viminale alle squadre. Lì si è stabilito di istituire una commissione. La normativa va verificata per capire le regole attuative come il daspo, poi dall'altro c'è la verifica degli impianti in modo da capire come e quanto sia fattibile l'individuazione del singolo colpevole. Poi la terza sfida è culturale. Ma non parliamo solo di razzismo e discriminazione, ma anche di violenza".
SUPERCOPPA - "Il ricordo di Riva a Riyad? Parlando col ministro dello sport, ci è stato detto: "qui non capiscono iniziative come il minuto di silenzio". È stato fatto l'annuncio, poi sono partiti i fischi, quindi la foto, poi i calciatori hanno applaudito e tutto si è placato. C'è stato un fraintendimento e non è vero che c'è stato 1 minuto di fischi. Volevamo dare un messaggio agli italiani. Per i pochi spettatori, credo che abbiamo avuto poco tempo per organizzare diverse cose come ad esempio i charter per i tifosi che sicuramente avrebbero aiutato. In loco la risposta è stata positiva, era la prima volta e sicuramente tante cose possono essere migliorate, ma non c'è stato alcun danno di immagine. Supercoppa a 4 squadre, la decisione spetta all'assemblea di anno in anno".
PARTITA DI SERIE A ALL'ESTERO - "Non ho mai detto: 'Perché non facciamo una giornata all'estero?". Prima di tutto è un'idea antica. In altri sport è praticata da decenni. Ho detto e ribadisco che non è in programma e ci vorrebbero due o tre anni per organizzarla. I contro sono i tifosi, ma non dal punto di vista economico, ma di mancanza dei tifosi che si perderebbero una partita in casa. Se ne discuterà, ma non nell'immediato".
GRAVINA - "È stato uno scambio molto schietto, diretto, su temi importanti, con tutte le associate. Il tema è stato sereno e senza animosità. Gravina ha ribadito e ricordato che i problemi non dipendono dal numero delle squadre di Serie A. L'Italia è il sistema con il più alto numero di squadre professionistiche. Non ha mai parlato del numero di squadre per la Serie A. Se le altre associazioni chiedessero di ridurre la Serie A risponderebbe che spetta alla Serie A decidere".