Serie A al via, ecco il Milan: De Ketelaere simbolo del progetto, Origi, Adli e Pobega pronti a sorprendere
CENTIMETRI - Tenendo Ibra fuori gara, balzano all’occhio anche Leao (1,88 m), Rebic (1,85 m), e ovviamente Giroud (1,93 m). Con le dovute eccezioni, c’è una tendenza chiara dalla trequarti in su. Questo è un Milan che non vuole più essere solo a trazione anteriore. Vuole schiacciare l’avversario. Imporsi nel gioco aereo anche sotto la prima punta. Perché è differente avere un trequarti come De Ketelaere dopo avere avuto Calhanoglu (Milan 20/21) e Brahim Diaz (Milan 21/22), questo si capisce al volo.
TANTI CENTRAVANTI - È come se il Milan si fosse dotato, scegliendo giocatori dinamici e forti fisicamente nel reparto più avanzato, di una batteria di centravanti potenzialmente ‘infinita’. Tolti Giroud e Ibra, che tendenzialmente fanno quello ‘e basta’, oggi c’è un Origi in più, Rebic può fare la prima punta, De Ketelaere nel Bruges ha fatto il suo anno migliore da prima punta (dunque non è escluso possa tornare utile anche lì), lo stesso Leao, benché si sia ormai specializzato in fascia, volendo può farla… Difficile quindi pensare che il Milan possa rimanere scoperto là davanti. In un modo o nell’altro una pezza di qualità ce la mette. Avete visto come interpreta il ruolo di trequarti De Ketelaere? Sembra fatto apposta per gli interscambi che chiede Pioli. Ecco ad esempio, contro il Vicenza, come è andato a prendersi il centro dell’attacco ‘spostando’ Rebic in fascia. Si guardano, guardano gli spazi, si comportano di conseguenza. E in teoria in questa azione l’esterno di destra sarebbe Saelemaekers…
Ma il Milan è questa esplosione di ruoli qui. In una singola azione De Ketelaere svolge tre funzioni diverse: vertice, sostegno e attacco della profondità alle spalle della linea difensiva avversaria. Dopodiché Rebic lo serve sulla corsa per il primo numero della stagione.
ADLI E POBEGA - Gli interpreti possono anche cambiare ma l’idea di calcio che ci sta dietro rimane, ed è totale. In quest’altro caso, la sgambatina contro la Pergolettese, Adli va in sostegno a De Ketelaere defilato sulla destra.
In realtà l’ex Bruges anche qui faceva il trequartista, mentre il francese addirittura l’esterno di sinistra, al posto di Leao (Adli è già una specie di jolly). Sono due giocatori che, ho questa impressione, si troveranno a meraviglia quando Pioli deciderà di schierarli in campo contemporaneamente. Proprio perché ricercano entrambi lo smarcamento continuo, sono dinamici e tecnici insieme. Non importa se giocheranno due metri più in qua o più in là: si cercheranno. Osservando ancora la stessa immagine, fate attenzione a Pobega sul lato debole. Sarà lui a ricevere il cross di Adli e a concludere di testa in rete. Dopo l’anno molto positivo al Torino di Juric, guarda caso con un allenatore che insiste molto sul pressing e il riferimento all’uomo (concetti che ritroviamo, con sfumature diverse, nel calcio di Pioli), il centrocampista triestino potrebbe ritagliarsi dello spazio anche nel Milan detentore del titolo. E pure qui parliamo di fisicità, gamba e centimetri… un caso? La sua presenza in rosa d’altra parte non esclude il colpo che i tifosi rossoneri ancora attendono dopo la partenza di Kessie. Ripeto: a mercato chiuso, andrò proprio a leggermi quella classifica dell’altezza media aggiornata… Magari dopo che Maldini e Massara avranno piazzato un colpo anche in difesa.