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  • Serie A, -5 al via, la Roma: dall’utopia del tridente alla realtà, Mourinho diventa giochista

    Serie A, -5 al via, la Roma: dall’utopia del tridente alla realtà, Mourinho diventa giochista

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Non si chiamerebbe Special One. Arrivato Dybala, Mourinho ha iniziato immediatamente a mettere in campo una Roma mitologica, una Roma quasi impossibile nella realtà. Due cose sapevamo: che la difesa a tre era una presa di coscienza dello scorso anno, dunque difficile da abbandonare per i giallorossi, e che Mou avrebbe mostrato subito tutti i suoi assi per cavalcare l’entusiasmo della piazza. Non sapevamo come, tuttavia. Si ipotizzavano sistemi di gioco dagli equilibri precari, pur di farli coesistere tutti, ma era perché fondamentalmente non ci tornavano i conti. A noi che non siamo Special. 
    Mourinho ha fatto la cosa più semplice che poteva fare: con l’arrivo di Dybala sul centrodestra, ha spostato Zaniolo dall’altra parte. Non si dice che le trovate migliori siano proprio quelle più ovvie, quelle che ci stanno davanti al naso e ciononostante non riusciamo a vedere? Siamo tutti così tortuosi. Mourinho al momento se n’è fregato dei possibili problemi di equilibrio, lui Pellegrini, Zaniolo, Abraham e Dybala li ha buttati subito in campo, e per di più senza modificare il sistema di gioco su cui stava lavorando ormai da mesi. Più naturale di così…  

    L’IDEA SPECIAL DI MOU - In realtà, su questa rubrica ero arrivato a ipotizzare un 3-4-1-2 con Pellegrini nei due di centrocampo. Fuochino. I problemi però rimanevano uno, la fase difensiva, due, il fatto che Zaniolo tendenzialmente l’anno scorso si muoveva nella stessa zona di Dybala. L’idea di Mourinho è stata quella di mantenere il 3-4-2-1, modificandone tuttavia ‘l’assetto’, ‘il bilanciamento’, in definitiva le funzioni. Perché con Dybala a palleggiare sul centrodestra, ora gli attacchi alla profondità si vedranno soprattutto sul centrosinistra, il che significa invertire certi flussi di gioco, se pensiamo a come la Roma era abituata a servire Zaniolo. Va anche detto che Abraham e Zaniolo hanno giocato talvolta anche da prima e seconda punta in un 3-5-2, quindi erano già abituati ad associarsi anche sul lato sinistro del campo. Ed ecco come è nato il primo tridente dell’anno, quello di Haifa, contro il Tottenham. I colori diversi nell’immagine servono a indicare non solo ruoli e reparti ma anche le funzioni. L’anno scorso, con Pellegrini trequarti di sinistra, vedevamo un tridente a colori invertiti. Dybala sposta gli equilibri in tutti i sensi…

    Serie A, -5 al via, la Roma: dall’utopia del tridente alla realtà, Mourinho diventa giochista

    Notate en passant anche la posizione di Pellegrini in questa immagine. È un punto importante: non è che Lorenzo, giocando nei due in mezzo, rinunci per questo alla sua vocazione offensiva. Diventa anzi l’elemento a sorpresa degli attacchi giallorossi sganciandosi e arrivando da dietro. Ma attenzione perché in questo sistema quello è lo stesso ruolo di Wijnaldum, come dimostra la partita di ieri sera. E non è un caso se Zaniolo qui sotto non c’è più. Perché farli giocare tutti e cinque diventa dura anche per Mou.

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    UN PROBLEMA DA GIOCHISTA - La partita col Tottenham, un bel po’ più vera rispetto a quella contro uno Shakhtar decisamente ridimensionato dal mercato (e dagli eventi storici che tutti conosciamo), ha evidenziato un problema. Era da aspettarselo d’altronde. Se Mourinho opta per il tridente Dybala-Abraham-Zaniolo, la squadra dovrà essere in grado di sostenere situazioni difensive come questa.

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    Contro avversari che muovono bene la palla, mirando a colpire le debolezze strutturali di un sistema particolare, potrebbero essere dolori. Infatti né Zaniolo né Dybala partecipano con continuità alla fase difensiva. E se utilizzi il 3-4-2-1 i due trequartisti devono aiutare i compagni agganciandosi ai due centrocampisti centrali. La zona cerchiata nell’immagine, nella partita contro il Tottenham, ma tanto a destra quanto a sinistra, era spesso scoperta. Non dimentichiamoci che la Roma dell’anno scorso si ricompattava grazie al doppio lavoro di Pellegrini trequarti-mezzala di sinistra. Cosa che evidentemente non si può più fare, a meno di tenere giù uno tra Dybala e Zaniolo, il che crea un problema d’altro tipo. 

    LA SOLUZIONE È QUESTA? - A dire il vero contro lo Shakhtar si è vista una Roma più equilibrata, e nonostante il tridente. Segno che forse durante la settimana è stato già sistemato qualcosa. Naturalmente poi questo Shakhtar non è minimamente paragonabile a quel Tottenham, quanto a produzione offensiva. Bisogna aggiungerci il grande primo tempo di Matic, che è un po’ il grande equilibratore della nuova Roma. Forse il suo acquisto è stato il primo mattone concreto per costruire il supporto del tridente e renderlo così sostenibile. Certo è che un gran lavoro lo dovranno fare anche i braccetti della difesa a tre. Per non fare abbassare troppo Dybala e Zaniolo al fianco dei due centrocampisti (Matic e Pellegrini), ecco una soluzione per tamponare l’eventuale buco. Esce Mancini.

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    SE I QUATTRO INIZIANO A TROVARSI… - Un’altra differenza grossa che si è notata tra le due ultime partite è stata la crescita associativa dei quattro giocatori più offensivi, sempre loro: Pellegrini, Dybala, Abraham e Zaniolo. Si sono cercati e trovati di più. Inoltre si muovevano più liberi e coordinati in giro per il campo, non già irrigiditi dalle nuove posizioni come contro gli inglesi. Il gioco era più fluido, meno prevedibili i movimenti. Ed è proprio così che è nato il primo gol tutto loro, il manifesto della stagione 22/23 giallorossa, se volete.

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    Un’azione in cui risulta chiara la funzione di Pellegrini, che lungi dal sentirsi declassato a centrocampo o limitato, continua a vedere varchi davanti a sé entro cui inserirsi per andare in porta.

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    E TUTTI E CINQUE POSSONO COESISTERE? - A questo punto non resta che spingersi verso l’infinito e oltre. Ebbene sì, domandiamocelo anche ora che è arrivato Wijnaldum: possono giocare tutti e cinque (Zaniolo, Abraham, Dybala, Pellegrini e Wijnaldum)? Nel sistema attuale (3-4-2-1) sembrerebbe materialmente impossibile, uno a turno sta fuori per forza. Poi chiaramente esistono situazioni particolari, le eccezioni. Ma in linea di principio uno sta fuori.

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    FORSE PERÒ CAMBIANDO MODULO… - L’unica maniera di vederli tutti e cinque insieme sarebbe soltanto una: cambiare sistema di gioco, ad esempio nel 4-3-3 o nel 4-3-1-2, ma forse anche nel 4-2-3-1.  Questo però significherebbe togliere un centrale dietro, il che sconfesserebbe buona parte del percorso svolto finora. Chissà, magari Mourinho ci sorprende ancora. O magari la Roma acquista un altro centrale del calibro di Smalling…

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