Serie A, -5 al via, la Roma: dall’utopia del tridente alla realtà, Mourinho diventa giochista
L’IDEA SPECIAL DI MOU - In realtà, su questa rubrica ero arrivato a ipotizzare un 3-4-1-2 con Pellegrini nei due di centrocampo. Fuochino. I problemi però rimanevano uno, la fase difensiva, due, il fatto che Zaniolo tendenzialmente l’anno scorso si muoveva nella stessa zona di Dybala. L’idea di Mourinho è stata quella di mantenere il 3-4-2-1, modificandone tuttavia ‘l’assetto’, ‘il bilanciamento’, in definitiva le funzioni. Perché con Dybala a palleggiare sul centrodestra, ora gli attacchi alla profondità si vedranno soprattutto sul centrosinistra, il che significa invertire certi flussi di gioco, se pensiamo a come la Roma era abituata a servire Zaniolo. Va anche detto che Abraham e Zaniolo hanno giocato talvolta anche da prima e seconda punta in un 3-5-2, quindi erano già abituati ad associarsi anche sul lato sinistro del campo. Ed ecco come è nato il primo tridente dell’anno, quello di Haifa, contro il Tottenham. I colori diversi nell’immagine servono a indicare non solo ruoli e reparti ma anche le funzioni. L’anno scorso, con Pellegrini trequarti di sinistra, vedevamo un tridente a colori invertiti. Dybala sposta gli equilibri in tutti i sensi…
Notate en passant anche la posizione di Pellegrini in questa immagine. È un punto importante: non è che Lorenzo, giocando nei due in mezzo, rinunci per questo alla sua vocazione offensiva. Diventa anzi l’elemento a sorpresa degli attacchi giallorossi sganciandosi e arrivando da dietro. Ma attenzione perché in questo sistema quello è lo stesso ruolo di Wijnaldum, come dimostra la partita di ieri sera. E non è un caso se Zaniolo qui sotto non c’è più. Perché farli giocare tutti e cinque diventa dura anche per Mou.
UN PROBLEMA DA GIOCHISTA - La partita col Tottenham, un bel po’ più vera rispetto a quella contro uno Shakhtar decisamente ridimensionato dal mercato (e dagli eventi storici che tutti conosciamo), ha evidenziato un problema. Era da aspettarselo d’altronde. Se Mourinho opta per il tridente Dybala-Abraham-Zaniolo, la squadra dovrà essere in grado di sostenere situazioni difensive come questa.
Contro avversari che muovono bene la palla, mirando a colpire le debolezze strutturali di un sistema particolare, potrebbero essere dolori. Infatti né Zaniolo né Dybala partecipano con continuità alla fase difensiva. E se utilizzi il 3-4-2-1 i due trequartisti devono aiutare i compagni agganciandosi ai due centrocampisti centrali. La zona cerchiata nell’immagine, nella partita contro il Tottenham, ma tanto a destra quanto a sinistra, era spesso scoperta. Non dimentichiamoci che la Roma dell’anno scorso si ricompattava grazie al doppio lavoro di Pellegrini trequarti-mezzala di sinistra. Cosa che evidentemente non si può più fare, a meno di tenere giù uno tra Dybala e Zaniolo, il che crea un problema d’altro tipo.
LA SOLUZIONE È QUESTA? - A dire il vero contro lo Shakhtar si è vista una Roma più equilibrata, e nonostante il tridente. Segno che forse durante la settimana è stato già sistemato qualcosa. Naturalmente poi questo Shakhtar non è minimamente paragonabile a quel Tottenham, quanto a produzione offensiva. Bisogna aggiungerci il grande primo tempo di Matic, che è un po’ il grande equilibratore della nuova Roma. Forse il suo acquisto è stato il primo mattone concreto per costruire il supporto del tridente e renderlo così sostenibile. Certo è che un gran lavoro lo dovranno fare anche i braccetti della difesa a tre. Per non fare abbassare troppo Dybala e Zaniolo al fianco dei due centrocampisti (Matic e Pellegrini), ecco una soluzione per tamponare l’eventuale buco. Esce Mancini.
SE I QUATTRO INIZIANO A TROVARSI… - Un’altra differenza grossa che si è notata tra le due ultime partite è stata la crescita associativa dei quattro giocatori più offensivi, sempre loro: Pellegrini, Dybala, Abraham e Zaniolo. Si sono cercati e trovati di più. Inoltre si muovevano più liberi e coordinati in giro per il campo, non già irrigiditi dalle nuove posizioni come contro gli inglesi. Il gioco era più fluido, meno prevedibili i movimenti. Ed è proprio così che è nato il primo gol tutto loro, il manifesto della stagione 22/23 giallorossa, se volete.
Un’azione in cui risulta chiara la funzione di Pellegrini, che lungi dal sentirsi declassato a centrocampo o limitato, continua a vedere varchi davanti a sé entro cui inserirsi per andare in porta.
E TUTTI E CINQUE POSSONO COESISTERE? - A questo punto non resta che spingersi verso l’infinito e oltre. Ebbene sì, domandiamocelo anche ora che è arrivato Wijnaldum: possono giocare tutti e cinque (Zaniolo, Abraham, Dybala, Pellegrini e Wijnaldum)? Nel sistema attuale (3-4-2-1) sembrerebbe materialmente impossibile, uno a turno sta fuori per forza. Poi chiaramente esistono situazioni particolari, le eccezioni. Ma in linea di principio uno sta fuori.
FORSE PERÒ CAMBIANDO MODULO… - L’unica maniera di vederli tutti e cinque insieme sarebbe soltanto una: cambiare sistema di gioco, ad esempio nel 4-3-3 o nel 4-3-1-2, ma forse anche nel 4-2-3-1. Questo però significherebbe togliere un centrale dietro, il che sconfesserebbe buona parte del percorso svolto finora. Chissà, magari Mourinho ci sorprende ancora. O magari la Roma acquista un altro centrale del calibro di Smalling…