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Serbia-Svizzera ad alta tensione: gestacci, commenti razzisti e insulti alle madri, la Fifa indaga
IL GESTACCIO DI XHAKA – Al termine della partita, il tabellino recita: sette ammoniti in casa Serbia, quattro per la Svizzera. Mai così tanti gialli negli ultimi 12 anni - furono 12 nella finale 2010 tra Spagna ed Olanda - a testimonianza delle grandi tensioni occorse durante il match. Tensioni che, sul finale, erano sul punto di esplodere definitivamente con la rissa sfiorata tra Milenkovic e Xhaka. Colpa del nervosismo ma non solo. Il climax era già stato raggiunto nel corso della partita. Siamo al 21° minuto della seconda frazione, il match si trova già sul 3-2 in favore degli elvetici. Il capitano Xhaka rivolge alla panchina avversaria un gesto tutt’altro che galante, toccandosi le parti intime. L’arbitro Rapallini ha rischiato di perdere il controllo dell’incontro, con un gruppo di giocatori serbi desiderosi e pronti a farsi giustizia da soli. A farne spese è stato Rajkovic, vice di Vanja Milinkovic-Savic, ammonito. E non è la prima volta che il centrocampista dell’Arsenal si rende protagonista di un episodio del genere. In Russia, per la Coppa del Mondo 2018, il 28enne svizzero aveva zittito i tifosi avversari, esultando in maniera polemica sul gol dell’1-1 - la partita terminò poi 2-1 per la Svizzera e la vittoria fu decisiva per la qualificazione agli ottavi -. I tifosi serbi lo avevano sprofondato sotto una pioggia di fischi per tutta l'incontro, a causa delle origini kosovare del nazionale elvetico. Ora, il gesto è più eclatante. Resta da vedere se la FIFA prenderà provvedimenti: una squalifica non permetterebbe al capitano svizzero di giocare gli ottavi di finale contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. E se questo non bastasse, un altro episodio è destinato a far scalpore.
GLI INSULTI DI STOJKOVIC – Le squadre sono appena rientrate sul rettangolo di gioco. Il match è ancora fermo sul 2-2. Un punto che non serve a nulla per la Serbia. La tensione è sempre più alta. E lì accade l’impensabile. Una telecamera inquadra il commissario tecnico della Serbia, Dragan Stojkovic, infuriato con i suoi giocatori dopo la rete subita Freuler al 48°. Il labiale non lascia spazio ad alcuna interpretazione. Il CT della nazionale dei Balcani si lascia andare ad una frase decisamente infelice: Siptara. Questo è il termine urlato nei confronti delle madri dei giocatori svizzeri – Shaqiri e Xhaka su tutti, date le loro origini kosovare-albanesi -. Ma cosa significa Siptara? Facciamo un passo indietro. Shqip(ë)tar o Shqiptarë è un etnonimo – termine con il quale viene definito un popolo – di lingua albanese, con il quale gli stessi albanesi definiscono la loro gente sin dalla fine del XVII secolo, in sostituzione della variante medievale Arbëreshë. Un toponimo che si è mantenuto nel corso degli anni, rimanendo di attualità per il popolo albanese. Dalla parola Shqiptare, deriva la variante siptara, termine di connotazione fortemente razzista, sul quale anche la Corte Suprema, nel 2018, si è espressa in merito: la parola è stata definita razzista e discriminatoria nei confronti degli albanesi. Il caso è al vaglio della FIFA. I Mondiali della Serbia sono terminati. Le polemiche sono appena cominciate.