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Serafini: 'Milan? Sembra un remake di Non aprite quella porta'
Appena finita la festa di Casa Milan, sul pullman Bonera e Amelia si sarebbero presi a male parole fin quasi ad arrivare alle mani (Repubblica.it). E’ stato dato l’annuncio del primo acquisto, il portiere Agazzi, contestualmente a quello del rinnovo del portiere Abbiati. Nel frattempo viene trattato lo scambio Constant-Santon (Sportmediaset.it). Clarence Seedorf non avrebbe nessuna intenzione di accettare una buonuscita, deciso a far rispettare il contratto che prevede altri 2 anni (film visto un anno fa con Massimiliano Allegri, attaccato in malo modo da Gianluca Zambrotta circa lo scudetto perso nel 2012). Dietro le quinte della cordiale “festa” di lunedì scorso invece circolavano le voci – successive alle dichiarazioni possibiliste di Berlusconi – della probabile conferma dell’allenatore olandese, non fosse altro che per ragioni meramente economiche. Altro film già visto in attesa del finale alla prossima Sassuolo. Il che non toglie che la lite Bonera-Amelia (sempre secondo la stampa) sia l’inequivocabile cartina di tornasole della spaccatura di uno spogliatoio diviso tra incrollabili seedorfiani da una parte e firmatari del dossier anti-Clarence dall’altra. Esattamente come nella splendida, elegante nuova sede dove le fazioni sono delineate con chiarezza tra gli adrianini e i barbariani. In questo clima idilliaco si attende l’esito delle elezioni europee non certo perché cambierà le intenzioni del Presidente, già chiaramente orientate alla replica fedele dei pasticci del recente passato, ma perché possa con un filo di calma in più valutare se e quando tornare la prossima volta a Milanello o per lo meno a San Siro. Cioè se entro la fine del 2014 o non prima del 2015. Nell’attesa delle “decisioni” (?) presidenziali, viene annunciata la redazione di un nuovo dossier in partenza da Milanello via Portello con destinazione Arcore. Se non altro Seedorf potrà vantare, oltre ai risultati sul campo ottenuti in breve tempo, una letteratura fittissima nonostante i pochissimi mesi di esperienza.
Non cogliendo l’amarezza con cui ci siamo ritrovati in soli 3 anni dal raccontare di trionfi italiani e internazionali a squallide novelle proprie del decadentismo rossonero, c’è ancora chi è seriamente convinto che siamo noi non-evoluti ad essere pessimisti, disfattisti e polemici ad ogni costo. Il problema è che la curiosità professionale e la passione calcistica ci tentano in continuazione, nel voler aprire quella porta che ci è stata spalancata per 30 anni e più e che ora sbatte tutti i giorni nascondendo faide e porcherie di comunicazione di ogni tipo. Un senso di colpa che comunque non ci apparterrà mai: fosse anche vero che siamo noi i cupi becchini, infatti, resta nettamente più ricca, allegra e chiassosa l’orchestra che suona i violini mentre affonda il Titanic.
Luca Serafini Da milannews