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    Serafini: 'Balotelli e Kucka al Milan, perché?'

    Serafini: 'Balotelli e Kucka al Milan, perché?'

    Luca Serafini ha scritto un editoriale su MilanNews.it: "Insegnavano i vecchi direttori di giornali che nei titoli non si mettono mai i punti di domanda: la gente legge perché vuole risposte, non domande appunto. E cosa succede se un povero cronista spontaneamente esiliato non ne abbia alcuna da offrire a chi lo segue con rispetto oppure con livore? Quando abbiamo letto del ritorno di Balotelli (che fine ha fatto Ibrhaimovic?, altra domanda) e ieri pomeriggio del colpaccio Kucka (che fine hanno fatto Soriano, Witsel e compagnia?, altra domanda), l’unica reazione senza analisi è stata ripeterci: “Balotelli…???”. Con tutta una serie di sottoquesiti come: “Non è bastato il suo fallimento al Milan? Dopo quello del City? E ora quello di Liverpool? Non hanno capito che non maturerà mai? Non si ricordano che ogni suo gol pesa una sopportazione tremenda degli altri 10 suoi compagni? Non è statisticamente vero che sia lui spesso il primo ammonito della partita, quale essa sia? Ma poi, semplicemente, perché? Meglio di Matri? Parliamone. Uno inserito in una squadra decente i gol li ha fatti, l’altro ha qualche colpetto da campione – i fuoriclasse sono altra cosa –, ma il dazio da pagare è sempre troppo elevato in termini di atteggiamento. Non parliamo di multe per strada, risse nei bar, faide sessuali o sentimentali, tende bruciate, colpi sparati, quello non ci interessa.

    Parliamo di atteggiamento in campo: nessuno spirito di sacrificio, nessun senso tattico, nessun attaccamento, nessuna capacità di soffrire, di lottare, di sudare, di meritarsi i troppi soldi che porta a casa. Mihajlovic (ma come ha potuto avallare un’operazione di questo genere? E come ha potuto farlo soprattutto Berlusconi?) ha dovuto persino riscrivere un codice comportamentale su misura per il SuperMario nazionale. Guai a chi sperava che gente come lui e Cassano nello spogliatoio che fu di Baresi, Maldini, Costacurta, Gattuso non ci avrebbero mai più messo piede. Rieccolo. “Vale più di Matri e poi l’hanno pagato poco e poi alla peggio va in panchina”. E Matri chi l’ha preso? E ripreso? E allora per pagarlo poco non potevate riprendere Borriello, o prendere Pellissier, o Di Natale, o Floccari, o uno qualsiasi? E per mandare uno in panchina non bastava Verdi? O Paloschi? Ma di che parliamo? Parliamo di Kucka, una mezza riserva incolore del Genoa, uno che non se la gioca con Poli e nemmeno con Cristante. Che aiuto può dare? Che miglioramento può offrire a un reparto tutto da definire? Che ci fa al Milan uno come Kucka al 27 di agosto? Quali sono il progetto, la strategia, l’illuminazione che ha portato a questa scelta eclatante dopo i nomi circolati per tutta l’estate? In realtà, se leggete bene – e certamente leggete bene – troverete le risposte in tutta questa sfilza di domande. Ci hanno chiesto in tanti, quelli che ci hanno visti timidamente fiduciosi e vagamente ottimisti da luglio, che senso abbiano Balotelli e Kucka. La risposta è ancora una volta una domanda: ma che senso volete che abbiano? Da Balotelli a Kucka, uno che sembra finito e uno che non è mai cominciato.

    Da Raiola a Preziosi, finale con il botto per Adriano Galliani che non si dimentica degli amici. Ma si dimentica dei tifosi. E si dimentica ultimamente che questo è il Milan e non l’Armata Brancaleone. Dopo un centinaio di milioni spesi, dopo l’esordio sconcertante di Firenze, dopo i “botti” di Balotelli e Kucka, ora aspettiamoci che al primo gol (come avvenuto lo scorso magico autunno di Honda) di Balotelli o addirittura la prima partita decente di Kucka, qualche vassallo ci rinfacci questo editoriale. E lo rinfacci a chi lo sta approvando. Tranquilli, non temete alcuna sfida: a maggio su Balotelli e Kucka, come ogni stagione da qualche anno su questi due qua e come su Honda, avremo ragione noi. Che continuiamo a sperare in Romagnoli e Bertolacci, Bacca e Luiz Adriano, senza farci nessuna illusione sui gap colmati, ma almeno in un campionato meno deprimente dell’ultimo. Nonostante gli avalli di Mihajlovic". 

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