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    Senza sudamericani e con Szczesny la Juve B non può vincere a Napoli: ecco cosa deve fare Allegri per rinascere

    Senza sudamericani e con Szczesny la Juve B non può vincere a Napoli: ecco cosa deve fare Allegri per rinascere

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Quasi tutto come previsto. La sconfitta (2-1), tanto per cominciare, perché non è possibile pensare di fare punti a Napoli senza i sudamericani e senza Chiesa, con le terze linee a sostituirli. E poi non è credibile giocare con un portiere come Szczesny, uno dei peggiori del campionato, responsabile, come ad Udine, del gol di pareggio siglato da Politano. 

    Se a questo si aggiunge l’incongrua deviazione di Kean nella propria area - ovvero il tentativo di farsi gol da solo - è chiaro perché un mezzo miracolo della Juve B (1-1 fino a cinque minuti dalla fine) si è trasformato in un altro incubo, il terzo da quando è partito questo disgraziato campionato.

    Il gol della vittoria del Napoli l’ha segnato Koulibaly e i bianconeri adesso si ritrovano nei bassifondi della classifica, a meno otto dai rivali e dalla testa della classifica. 

    Allegri non è Pirlo, i cui danni, assieme a quelli di Paratici, sono evidenti. Ma non me la sento di scrivere che siamo solo alla terza giornata e l’importante sarà essere tra i primi a marzo. Questa Juve ha troppi mediocri in rosa (Szczesny, De Sciglio, Pellegrini, McKennie, Rabiot, Bernardeschi, Ramsey) per affermare che ha tante alternative. Ne ha poche e, purtroppo per lei, i titolari sono consunti e svuotati.

    Cosa dovrà fare Allegri?

    Intanto sostituire il portiere con Perin,
    poi pensare alla Champions. Per quanto difficile, è più probabile fare strada in Europa, fosse anche l’Europa League, che in campionato.     

    Il Napoli, che ha vinto con merito, comincia talmente forte (occasione per Politano dopo 22 secondi) che il gol della Juventus è una sorpresa colossale. Accade al 10’ e per un errore macroscopico di Manolas, molle e lento nel controllare una rimessa in gioco. Morata lo pressa da vicino, gli scippa la palla e se ne va - seppur defilato - verso Ospina, trafitto con un diagonale sul secondo palo.

    Eppure per sette minuti era stato solo Napoli, con la Juve costretta a rincorrere, serrandosi dentro e dietro il 4-4-1-1 disegnato da Allegri. In difesa De Sciglio a destra e Pellegrini a sinistra con Chiellini e Bonucci centrali. In mezzo, finalmente, Locatelli affiancato da McKennie, sull’esterno Bernardeschi (a destra) e Rabiot (a sinistra). Davanti Morata e appena dietro Kulusevski.

    Spalletti risponde con il 4-2-3-1 (Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; poi Fabian Ruiz e l’esordiente Anguissa; la linea tre composta da Politano, Elmas e Insigne, il terminale offensivo costituito da Osimhen) collaudato e riconosciuto.

    La Juve diventa più sicura e più disinvolta nella seconda metà del primo tempo quando riesce ad articolare qualche azione pericolosa (testa di Morata, alto). Il Napoli replica con un allungo di Di Lorenzo per il colpo di testa di Elmas.

    Prima del riposo un altro errore dei napoletani (retro passaggio di Insigne di testa) libera Kulusevki solo davanti a Ospina. Il tocco è un po’ ozioso e la palla si incastra sotto le gambe del portiere.

    A proposito di portiere. C’è chi ha quello che para e quello che regala gol agli avversari. E’ il caso, naturalmente, di Szczesny che su un tiro a giro di Insigne, placido e facile, smanaccia senza trattenere come sarebbe logico. La sfera resta lì e Politano la mette dentro da posizione angolata.

    La Juve è costretta a cambiare perché Pellegrini ha i crampi e, comunque, Allegri avrebbe voluto optare per la difesa a tre con De Ligt, Chiellini e Bonucci. Cosa che fa. De Sciglio va a sinistra e Bernardeschi si piazza a destra. Ovviamente a tutta fascia.

    La prima mossa, però, l’aveva fatta Spalletti togliendo, Elmas per inserire Ounas che eredita sia la posizione in campo (dietro Osimhen), sia i compiti del compagno. 

    Il Napoli, però domina e, pur non creando occasioni pericolose, stringe la Juve nella sua metacampo e, a volte, dentro l’area, E se la Juve si fa vedere una volta solo con un tiro di McKennie, Fabian Ruiz ci prova da distante (alto). 

    Si fa male Insigne ed entra Zielinski, un attimo prima Lozano prende il posto di Politano. Nella Juve il patetico Ramsey scalza McKennie. All’82’ il cambio fatale per Allegri: fuori Morata e dentro Kean che la combina grossa su calcio d’angolo del Napoli girando di trenta verso Szczesny. Koulibaly è in agguato e mette dentro. 

    Il Napoli potrebbe segnare ancora, però Osimhen spreca un contropiede in superiorità numerica poco prima che cominci il recupero.

    La Juve, asfissiata dal ritmo del secondo tempo del Napoli finisce stremata. L’Allegri bis è tutto in salita.

    :(actionzone)
    IL TABELLINO 

    Napoli-Juventus 2-1

    Marcatori:
     10' p.t. Morata (J), 12' s.t. Politano (N), 40' s.t. Koulibaly (N).

    Assist: -

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (45' s.t. Mario Rui); Anguissa, Fabián Ruiz; Politano (27' s.t. Lozano), Elmas (1' s.t. Ounas), Insigne (28' s.t. Zielinski); Osimhen (45' s.t. Petagna). All. Spalletti.

    Juventus (4-4-2): Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Chiellini (13' s.t. de Ligt), Pellegrini; Bernardeschi, Locatelli, McKennie (27' s.t. Ramsey), Rabiot; Kulusevski, Morata (37' s.t. Kean). All. Allegri.

    Arbitro: Irrati di Pistoia.

    Ammoniti: 31' p.t. Elmas (N), 45' p.t. Locatelli (J), 43' s.t. Lozano.

    Espulsi: -  

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