Sempre più Tomori nel Milan di Pioli, c'è un piano per il riscatto. E domani occhi puntati su Lovato
La rincorsa a un piazzamento Champions è in questo momento la priorità numero uno di un Milan a caccia di immediato riscatto dopo lo scialbo pareggio casalingo contro l'Udinese. La complicata trasferta di Verona può l'ennesimo spartiacque del delicato momento dei rossoneri, con un occhio anche al mercato e alla pianificazione della stagione che verrà. Con un particolare riguardo alla situazione dei difensori e alle strategie per completare il reparto mettendo a disposizione di Pioli calciatori adatti al suo sistema di gioco. Fikayo Tomori si candida a una maglia da titolare dopo l'ottima prestazione di Roma e prova a lanciare a Maldini e Massara nuovi segnali in vista del possibile riscatto dal Chelsea a giugno. Ma lo sguardo dei due responsabili dell'area tecnica del Milan saranno rivolti domani a un altro giovane di prospettiva da tempo nei loro radar, il gialloblù Matteo Lovato.
CERTEZZA TOMORI - Due talenti che per caratteristiche andrebbero a incastrarsi al meglio in una struttura di squadra ormai collaudata e che rappresenterebbe la continuità della linea dettata da Elliott e sposata dal management per continuare a crescere e a riportare il Diavolo ai fasti del passato. Di più stretta attualità è ovviamente la vicenda relativa a Tomori, un'intuizione del ds Frederic Massara - che già ai tempi della Roma aveva indicato il suo profilo - che sta pagando sotto ogni punto di vista. Un difensore centrale con caratteristiche uniche nella batteria dei centrali di Pioli e interprete perfetto della filosofia di calcio offensiva predicata dal tecnico emiliano. Rapido, reattivo, forte fisicamente e aggressivo quanto basta. Non costa poco perché, al netto della cessione in prestito a gennaio e di un impiego sin lì pressoché nulla agli ordini di Lampard, il Chelsea crede molto nel giocatore canadese e lo stesso Tuchel, sin dal giorno del suo approdo sulla panchina londinese, ne ha tessuto le lodi. Tradotto: i Blues non arretrano di un centimetro a proposito della richiesta di 28 milioni di euro per cederlo a titolo definitivo. Il Milan ovviamente prende tempo, in attesa di capire quello che sarà il budget per il mercato della prossima estate, incrementabile attraverso alcune cessioni, ma la strategia di fondo resta quello di ottenere uno sconto per Tomori.
L'IDEA LOVATO - Un investimento con un occhio decisamente rivolto più al futuro sarebbe invece quello che porterebbe a Matteo Lovato, centrale classe 2000 che sta crescendo sotto la guida di Ivan Juric a Verona e che, dopo la gavetta di Padova e un promettente inizio di campionato (il primo per lui) in Serie A, recentemente è stato "preservato" per proseguire una crescita a piccoli passi. La società scaligera crede molto nelle potenzialità del ragazzo di Monselice e, conscio dell'interesse anche della Juventus, ha già fissato una valutazione importante, tra i 15 e i 20 milioni di euro. Una cifra che il Milan aveva provato ad abbasare lo scorso gennaio inserendo nell'affare il cartellino di Duarte, ricevendo come risposta un secco no. I rossoneri, scottati anche dalla vicenda Simakan - infortunatosi e insidiato dal Lipsia - virarono con forza su Tomori, oggi sempre più titolare e sempre più nelle idee della dirigenza del club di via Aldo Rossi per il futuro.
CERTEZZA TOMORI - Due talenti che per caratteristiche andrebbero a incastrarsi al meglio in una struttura di squadra ormai collaudata e che rappresenterebbe la continuità della linea dettata da Elliott e sposata dal management per continuare a crescere e a riportare il Diavolo ai fasti del passato. Di più stretta attualità è ovviamente la vicenda relativa a Tomori, un'intuizione del ds Frederic Massara - che già ai tempi della Roma aveva indicato il suo profilo - che sta pagando sotto ogni punto di vista. Un difensore centrale con caratteristiche uniche nella batteria dei centrali di Pioli e interprete perfetto della filosofia di calcio offensiva predicata dal tecnico emiliano. Rapido, reattivo, forte fisicamente e aggressivo quanto basta. Non costa poco perché, al netto della cessione in prestito a gennaio e di un impiego sin lì pressoché nulla agli ordini di Lampard, il Chelsea crede molto nel giocatore canadese e lo stesso Tuchel, sin dal giorno del suo approdo sulla panchina londinese, ne ha tessuto le lodi. Tradotto: i Blues non arretrano di un centimetro a proposito della richiesta di 28 milioni di euro per cederlo a titolo definitivo. Il Milan ovviamente prende tempo, in attesa di capire quello che sarà il budget per il mercato della prossima estate, incrementabile attraverso alcune cessioni, ma la strategia di fondo resta quello di ottenere uno sconto per Tomori.
L'IDEA LOVATO - Un investimento con un occhio decisamente rivolto più al futuro sarebbe invece quello che porterebbe a Matteo Lovato, centrale classe 2000 che sta crescendo sotto la guida di Ivan Juric a Verona e che, dopo la gavetta di Padova e un promettente inizio di campionato (il primo per lui) in Serie A, recentemente è stato "preservato" per proseguire una crescita a piccoli passi. La società scaligera crede molto nelle potenzialità del ragazzo di Monselice e, conscio dell'interesse anche della Juventus, ha già fissato una valutazione importante, tra i 15 e i 20 milioni di euro. Una cifra che il Milan aveva provato ad abbasare lo scorso gennaio inserendo nell'affare il cartellino di Duarte, ricevendo come risposta un secco no. I rossoneri, scottati anche dalla vicenda Simakan - infortunatosi e insidiato dal Lipsia - virarono con forza su Tomori, oggi sempre più titolare e sempre più nelle idee della dirigenza del club di via Aldo Rossi per il futuro.