'Sei una donna, non puoi arbitrare': 10 turni di squalifica all'attaccante del Real Avigliano
Un nuovo episodio di discriminazione di un arbitro donna si è verificato sui campi dilettantistici italiani. E la punizione per il responsabile, l'attaccante della Real Avigliano Adrian Florian Pistinciuc, è stata esemplare: 10 giornate di squalifica comminate dalla Figc/Lnd Umbria. Il motivo è contenuto nel comunicato diramato e che fa riferimento all'episodio che ha visto come protagonista anche il direttore di gara Diletta Ciommei (foto Aia Terni).
"Al termine della gara, dopo aver stretto la mano all’arbitro in maniera sarcastica, proferiva al suo indirizzo reiterati insulti sessisti, dichiarando di vergognarsi del fatto che un arbitro donna potesse aver diretto una sua partita; nonostante i compagni di squadra cercassero di allontanarlo, proseguiva con gli insulti invitando la predetta a smettere di arbitrare in quanto il calcio non è per le donne", recita la nota. Un episodio che ha ovviamente suscitato anche la profonda amarezza dell'arbitro Ciommei, che ha affidato i suoi pensieri alla propria pagina Instagram: "Porto sia i tacchi che i tacchetti. Posso correre come un uomo. Posso far rispettare le regole a 22 persone contemporaneamente. Posso decidere se fischiare o meno. Posso farlo e so farlo. So farlo perché studio e mi alleno, e non perché sono uomo o donna".
"Al termine della gara, dopo aver stretto la mano all’arbitro in maniera sarcastica, proferiva al suo indirizzo reiterati insulti sessisti, dichiarando di vergognarsi del fatto che un arbitro donna potesse aver diretto una sua partita; nonostante i compagni di squadra cercassero di allontanarlo, proseguiva con gli insulti invitando la predetta a smettere di arbitrare in quanto il calcio non è per le donne", recita la nota. Un episodio che ha ovviamente suscitato anche la profonda amarezza dell'arbitro Ciommei, che ha affidato i suoi pensieri alla propria pagina Instagram: "Porto sia i tacchi che i tacchetti. Posso correre come un uomo. Posso far rispettare le regole a 22 persone contemporaneamente. Posso decidere se fischiare o meno. Posso farlo e so farlo. So farlo perché studio e mi alleno, e non perché sono uomo o donna".