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    Segnale per lo scudetto, il Milan c'è! Pioli fa un errore, ma la differenza con questa Roma è abissale

    Segnale per lo scudetto, il Milan c'è! Pioli fa un errore, ma la differenza con questa Roma è abissale

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Era la prima grande sfida della Serie A 2023-24, il Milan l’ha vinta dominandola per un’ora, fin quando Tomori, lasciato colpevolmente in campo da Pioli nonostante l’ammonizione del primo tempo, ha preso il secondo giallo. Solo con un uomo in più la Roma ha provato a riprendere la partita, ma era già sotto di due gol e, nonostante il debutto di Lukaku e la rete nel recupero di Spinazzola, non ce l’ha fatta. E’ una vittoria che dà un annuncio forte e chiaro al campionato: il Milan ci crede, ha le idee chiare, le gambe forti e i piedi buoni. Punteggio pieno, per lo scudetto ci sono anche i rossoneri. Un segnale opposto arriva dalla Roma: tre partite, un punto, sei gol subiti, le assenze pesano, ma questo è un pessimo inizio.

    SOLO MILAN - Troppa la differenza, troppa in tutte le zone del campo e in tutti i settori, dalla tecnica alla tattica, dalla forza fisica alla potenza atletica, dalla testa ai nervi. Una differenza che il Milan ha sfruttato segnando in fretta, alla prima occasione creata in un primo tempo poi dominato in lungo e in largo. Attacco di Loftus-Cheek, sponda con Giroud, conclusione dell’inglese respinta quasi sulla linea da Celik ma proprio mentre Rui Patricio alzava il piede sullo stinco di Loftus-Cheek. Rapuano non ha visto niente dal campo, Irrati ha visto tutto al Var, ha richiamato davanti al monitor il collega che ha fischiato il rigore. Sinistro di Giroud, quarto gol in tre partite, e Milan in vantaggio dopo 9 minuti.

    45' DI DOMINIO - Nel primo tempo, la Roma non ha fatto un solo tiro nello specchio della porta di Maignan, la sua prima conclusione (a lato) è arrivata al 23' con Aouar che qualche minuto dopo ha alzato la mano e si è fatto sostituire per un problema ai flessori. Al suo posto è entrato Pellegrini che Mourinho aveva cercato di preservare anche lui per un affaticamento muscolare. L’evidentissima differenza tecnica si spiegava anche così: senza Dybala, con Lukaku in panchina ma fuori condizione, senza Abraham e Renato Sanches la distanza era incolmabile. Così il Milan ha fatto la partita come ha voluto, abbassando e alzando il ritmo a suo piacimento, giocando sulle imbucate o sugli strappi di Leao ed Hernandez e creando un altro paio di occasioni, una salvata da una prodezza di Rui Patricio su Pulisic, un’altra da Celik su tiro di Leao.

    CALABRIA CENTROCAMPISTA - Anche sotto di un gol, la Roma ha continuato ad aspettare il Milan nella propria metà, senza mai alzare il pressing, proprio perché temeva le accelerazioni di Leao (che Celik non riusciva a contrastare) e le giocate di Pulisic (stesso discorso per Zalewski). Quando i due esterni colpivano alle spalle, la difesa romanista andava in affanno. Pioli aveva gioco facile anche grazie a una sua mossa originale ed efficace all’inizio della manovra: Krunic arretrava fra i due difensori centrali, ma davanti a sé non aveva il vuoto, bensì Calabria che ha lasciato quasi sempre la fascia destra (ben coperta da Loftus-Cheek) per contribuire all’avvio dell’azione. Mourinho poteva opporre solo una coppia di centrocampisti di scarso dinamismo, Paredes e Cristante, e in quelle condizioni era impossibile ostacolare l’ondata rossonera.

    IL CAPOLAVORO DI LEAO - L’unico difetto del Milan del primo tempo era stato quello di non chiudere la partita durante il suo dominio. Ci ha pensato Leao, però, in apertura di ripresa con un gol spettacolare: cross di Calabria da destra, Rafa quasi in caduta ha fatto una mezza girata bruciando Celik e Rui Patricio. Da applausi. Le telecamere hanno inquadrato Mancini mentre guardava sconsolato Celik, ma con tutto il rispetto cosa può fare Celik contro Leao?

    L’ERRORE DI PIOLI - L’allenatore del Milan ha commesso un errore difficile da capire, un errore di...fiducia. Con Tomori già ammonito, e non proprio sereno, ha deciso di tenerlo in campo anche nella ripresa. Tomori ha ripagato la fiducia mettendo giù di nuovo Belotti al 20' del secondo tempo, così ha preso il secondo giallo e ha lasciato il Milan in 10. Pioli l’ha corretto con Kalulu al posto di Loftus-Cheek e poco dopo con Pobega per Giroud.

    IL DEBUTTO DI LUKAKU - Con un uomo in più, la Roma ha fatto qualche passo avanti. Ci ha provato El Shaarawy, con la prima parata di Maignan. Mourinho non poteva perdere altro tempo e ha fatto debuttare Lukaku (entrato insieme a Spinazzola) schierando il doppio centravanti. Romelu ha cercato la porta rossonera col piede sbagliato, il destro, palla alta di poco. Pioli ha cambiato gli attaccanti, fuori Pulisic e Leao (che stava volando) e dentro Chukwueze e Okafor. Controrisposta di Mourinho col giovanissimo Pagano per Mancini e difesa a quattro. La spinta giallorossa si è fatta sempre più massiccia con l’Olimpico che soffiava alle spalle di Lukaku e compagni e ha prodotto il gol di Spinazzola, con netta deviazione di Kalulu, al secondo minuto di recupero. Ne mancavano altri cinque. Ci hanno provato Zalewski, mentre Smalling è andato a fare il centravanti per aumentare i centimetri in area rossonera. Festa milanista, per la Roma una lunga falsa partenza.

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