Seedorf-Thiago Motta:| Lotta di classe nel derby
A una settimana dal derby, l’orientamento di Allegri è la prevalenza della tecnica sui muscoli anche per il ruolo di regista. Di conseguenza Seedorf e non Van Bommel. La decisione di Leonardo è invece immutabile: Thiago Motta. Dopo la partita di Lubiana con la Nazionale, che ha dato ragione a Leonardo quasi quanto a Prandelli, non c’è motivo di pensare a un suo spostamento.
Seedorf ha già fatto il regista in questa stagione. Era successo in estate, durante un’amichevole a Londra contro l’Arsenal, ed è accaduto di nuovo a Londra contro il Tottenham, nel ritorno degli ottavi di Champions League, quando l’olandese è stato uno dei migliori del Milan. Quello è il posto naturale di Pirlo, se ci gioca Seedorf cambia l’interpretazione. Ma Clarence è un giocatore che ha fatto epoca nel calcio europeo, ha una tecnica e una testa fuori dal comune, capisce la partita nei suoi risvolti, si adegua alle esigenze e risolve i problemi. E’ molto difficile trovare un giocatore del suo spessore, della sua esperienza e della sua qualità pronto a mettere tutto questo a disposizione della squadra, sapendo di perdere qualcosa per sè. Ha vinto 4 Champions League con tre squadre diverse, ha rappresentato meglio di chiunque altro un ventennio di calcio olandese, un calcio all’avanguardia, nonostante sia stato scioccamente escluso a lungo dalla sua nazionale.
Del resto anche Thiago Motta, per giocare in nazionale, ha dovuto scegliere l’Italia al posto del Brasile, Paese dov’è nato. Dopo il gol e la prestazione di Lubiana, si sono sprecati i complimenti di Prandelli. Davanti alla difesa ce l’ha messo Leonardo, prima faceva l’interno nel rombo dell’Inter. E da regista l’ha confermato il ct azzurro, facendolo debuttare a Dortmund contro la Germania, prima di consegnargli la Nazionale in Slovenia. Non solo, Prandelli ha fatto capire che quando tornerà Pirlo, Thiago resterà nel suo posto e il milanista farà l’interno sinistro. Non ha la classe di Seedorf, ma è più continuo, in partita non ha mai una pausa. Ha tiro (chiedere ad Handanovic), idee, tocco pulito. Gli manca il lancio che sparecchia il gioco (ma quella è roba per pochi eletti: Pirlo e Xavi). Ha tutto il resto. Per il Milan sarà un pericolo serio.