AFP/Getty Images
Seedorf, basta col 4-2-3-1! La società ha deciso di snobbare l'Europa League
La lezione di Napoli è stata dura e severa e sarebbe un delitto clamoroso ignorarla. Il 4-2-3-1 e l'idea di un calcio iperoffensivo non sono sostenibili dalla rosa attuale del Milan, impoverita da una strategia del tutto improvvisata in sede di campagna acquisti e cessioni, con giocatori poco utili acquistati a parametro zero o prezzo di saldo o strapagati e poi risvenduti dopo appena 5 mesi. Pensare soltanto che introducendo una filosofia di gioco più spregiudicata rispetto alla gestione Allegri sarebbe servito a ribalatare una delle peggiori stagioni dell'era Berlusconi è durato lo spazio di quattro partite, quando i rossoneri si sono squagliati come neve al sole di fronte al primo ostacolo di una certa consistenza. Sentire l'allenatore del Milan parlare di esperimenti tattici in vista della Champions, per giustificare decisioni cervellotiche come riproporre Mexes al centro della difesa (e da capitano!), Abate come attaccante esterno o insistere nello schierare la fotocopia sbiadita di Robinho, non rende onore alla storia di un club da sempre abituato a competere ai livelli più alti.
QUAL E' L'OBIETTIVO? - A tal proposito, una domanda sorge spontanea dopo aver ascoltato certe dichiarazioni e dopo aver constatato un'inspiegabile testardaggine da parte di Seedorf nel proporre un sistema di gioco che espone la squadra alle folate degli avversari: quale missione ha affidato la società all'uomo chiamato a prendere le redini di un gruppo impantanato nelle zone medio basse della classifica (solo 29 punti raccolti in 23 partite) e atteso tra 9 giorni a un difficilissimo impegno in Champions League? Galliani e Barbara Berlusconi vogliono un Milan che, per tenere fede al suo blasone, faccia di tutto per conquistare un posto in Europa (fosse anche quella meno nobile dell'Europa League) o si è deciso di abdicare prima ancora di scendere sul campo di battaglia, pensando di vivacchiare da qui al termine del campionato?
I RIMEDI - I tifosi (sempre meno) che continuano a seguire con passione la formazione rossonera non meritano questo tipo di ragionamenti, non meritano giocatori che escono dal terreno di gioco senza aver profuso una sola goccia di sudore e preoccupati solamente di incassare il bonifico puntualmente ogni fine del mese. All'allenatore, che ha bisogno di tempo e di sbagliare per crescere e dimostrarsi all'altezza, consigliamo invece di avere l'umiltà di riconoscere gli errori che sta commettendo e di provare a porre rimedio il prima possibile. Il doppio incrocio con l'Atletico incombe e per non andare incontro ad altre brutte figure è il caso di prendere consapevolezza che il 4-3-3 è un modulo più idoneo per sfruttare il potenziale offensivo della squadra senza costringere sistematicamente centrocampisti e difensori a rincorrere affannosamente gli avversari.
QUAL E' L'OBIETTIVO? - A tal proposito, una domanda sorge spontanea dopo aver ascoltato certe dichiarazioni e dopo aver constatato un'inspiegabile testardaggine da parte di Seedorf nel proporre un sistema di gioco che espone la squadra alle folate degli avversari: quale missione ha affidato la società all'uomo chiamato a prendere le redini di un gruppo impantanato nelle zone medio basse della classifica (solo 29 punti raccolti in 23 partite) e atteso tra 9 giorni a un difficilissimo impegno in Champions League? Galliani e Barbara Berlusconi vogliono un Milan che, per tenere fede al suo blasone, faccia di tutto per conquistare un posto in Europa (fosse anche quella meno nobile dell'Europa League) o si è deciso di abdicare prima ancora di scendere sul campo di battaglia, pensando di vivacchiare da qui al termine del campionato?
I RIMEDI - I tifosi (sempre meno) che continuano a seguire con passione la formazione rossonera non meritano questo tipo di ragionamenti, non meritano giocatori che escono dal terreno di gioco senza aver profuso una sola goccia di sudore e preoccupati solamente di incassare il bonifico puntualmente ogni fine del mese. All'allenatore, che ha bisogno di tempo e di sbagliare per crescere e dimostrarsi all'altezza, consigliamo invece di avere l'umiltà di riconoscere gli errori che sta commettendo e di provare a porre rimedio il prima possibile. Il doppio incrocio con l'Atletico incombe e per non andare incontro ad altre brutte figure è il caso di prendere consapevolezza che il 4-3-3 è un modulo più idoneo per sfruttare il potenziale offensivo della squadra senza costringere sistematicamente centrocampisti e difensori a rincorrere affannosamente gli avversari.