Se il presidente deve essere donna, tanto vale nominare Sabrina Ferilli
Se ripenso a ciò che di drammatico è accaduto di recente con la morte di David Sassoli mi vengono i brividi e provo una grande rabbia nei confronti del destino che evidentemente non ama particolarmente l’Italia. In mezzo al mucchio selvaggio e selvatico di coloro che vengono proposti per il ruolo di presidente, l’unico nome credibile e appoggiabile ogni oltre ragionevole dubbio non è possibile indicarlo per il semplice fatto che quell’uomo degno non c’è più.
Sicché, ora siamo costretti ad assistere a uno avanspettacolo da torte in faccia e scoregge. Incredibile, soprattutto, il fatto che a dettare regole, tempi e nomination sia Matteo Salvini il quale estrae dal cilindro indicazioni ingiocabili e pensa unicamente a ragionare in politichese nel tentativo, inutile, di garantirsi il posto nella maggioranza del governo attuale o di quello che verrà.
Uno spregio al popolo e anche alle donne. Alla vigilia, infatti, si era anche prefigurata la candidatura di un rappresentante di sesso femminile. Un'idea tutt'altro che malsana e anzi un'eventualità auspicabile dal significato profondo ideologicamente e socialmente. In questo senso oggi il centrodestra e in particolare Salvini hanno superato le colonne d'Ercole della ragione mandando allo sbaraglio la presidente del Senato Elisabetta Casellati, la cui candidatura ha spinto il centrosinistra a rifiutarsi di ritirare la scheda per votare.
Sempre secondo Salvini la signora Casellati rappresenta il massimo di quanto c'è nel Paese, tolto soltanto Mattarella. Un personaggio capace di mettersi a disposizione del popolo o figura oltre le bandiere. Peccato, per lei, che la storia recente suggerisca una lettura diversa da quella indicata leghista. Sano infatti sufficienti tre step, verificabili e verificati, per capire che la Casellati non è quella che dice Salvini. E' lei che era pronta a giurare sul fatto che l'olgettina Ruby fosse veramente la nipote di Mubarak. E' lei che ha "infilato" la figlia in un posto di lavoro "inviolabile" per le persone comuni. E' lei che si è tenacemente battuta contro la fecondazione eterologa. Infine è lei che, come presidente del Senato, usava come taxi gli aerei blu. Francamente ci pare un insulto oltre che alla politica alle stesse donne tanto che sarebbe assolutamente normale se, a questo punto, venisse nominata Sabrina Ferilli. Un'attrice bella, che sa anche di politica, ma che da buona popolana sa soprattutto quali sono le esigenze urgenti del popolo. Se non ci salva Mattarella siamo fritti.