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    Scusi, che ha fatto la Nazionale? Da Rivera a Pellè, il travaglio del tifoso azzurro

    Scusi, che ha fatto la Nazionale? Da Rivera a Pellè, il travaglio del tifoso azzurro

    • Lors Cialini
    Lo confesso non ho guardato la partita degli azzurri. Non ho nemmeno controllato il risultato sull'Iphone durante la gara, tantomeno a fine partita. Ecco se proprio vogliamo dirla tutta l'ho scoperto solo stamattina, sul giornale, distrattamente, guardando il titolo in prima, che l'Italia aveva vinto in Azerbaigian per 2-0 e, credo ma non ci giurerei, che adesso è qualificata per gli Europei 2016. Mi dispiace molto, moltissimo, ma è così. Da bambino la partita degli azzurri era sacra: il sabato pomeriggio Riva, Rivera, Mazzola e Nando Martellini. Poi tutti gli altri da Causio a Bruno Conti, Paolo Rossi, Tardelli fino ai Vialli e Zenga, Vieri e Buffon. Anno dopo anno, la nazionale è uscita dal mio palinsesto. Almeno quando disputa le qualificazioni ai mondiali o agli europei. Due anni di letargo mediatico in attesa della fatidica "fase finale" capace di riaccendere entusiasmi e tv a quaranta pollici. Una spiegazione, la più semplice, è che una volta, per un Lussemburgo che ti capitava in sorte nel girone di qualificazione, ti toccavano nazionali e nazioni "vere" come Olanda, Polonia, Francia, Jugoslavia o URSS. Sfide accese, dall'esito tutt'altro che scontato. Una piccola grande guerra delegata al pallone contro nemici autentici. Adesso una miriade di staterelli e poco più che oltre a portare voti ai presidenti della UEFA e della FIFA, non servono a niente. Sicuramente non fanno audience: Georgia, Azerbaigian, Andorra, Montenegro... sarebbe come Juventus-Alessandria o Milan-Saronno. 
    E poi ci sono loro, anzi non ci sono più quei giocatori che vestivano d'azzurro l'orgoglio perfino del tifoso più campanilista. Potevi essere granata o fiorentino ma Cabrini almeno in quel pomeriggio diventava il "tuo" terzino e così Antognoni per il tifoso romanista o napoletano. 
    Con Parolo e Pellé non funziona, lo so già. Inutile insistere.
    Appuntamento a giugno allora. E fate presto con queste soste, se potete. Che la domenica senza serie A non passa mai.

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