Scuola Inter: maestro Benitez, papà Moratti
C'era una volta una classe fatta di tanti fratelli, alcuni secchioni e altri bulli. In una scuola privata prestigiosa, ma sempre incasinata. Un giorno un maestro portoghese riuscì ad amalgamare tutti gli alunni e a far vincere loro il concorso tra tutti gli istituti d'Europa. Facendo gongolare il papà, da sempre troppo buono e permissivo con i suoi ragazzi.
Un caso? No. Un miracolo? Forse sì. Ma quel bravo e antipatico maestro se ne andò via subito dopo. Ne arrivò un altro, spagnolo, con tante onoreficenze ottenute sul campo in altrettanti istituti prestigiosi. La classe però non aveva gran voglia di cambiare didattica. Così gli alunni ricominciarono a fare i monelli. Il nuovo maestro si lamentava con il papà, che però lo ignorava. Anzi, quando i suoi figli gli parlavano male dell'insegnante, lui dava loro ragione. Risultato? Dopo pochi mesi il maestro decise di dare le dimissioni. Come si può lavorare se l'autorità non viene rispettata?
Il papà trovò così un supplente per finire l'anno accademico. La classe si calmò un poco, ma quando iniziarono le vacanze, anche il supplente abbandonò la nave. Non voleva più insegnare, sembra. Così arrivò un maestrino dalla provincia. Non abituato ai ragazzi della grande città. Nessuno lo ascoltava in classe e il papà lo cacciò quasi subito. Ripiegando su di un insegnante di lungo corso. Esperto sì, ma non così brillante come quel maestro portoghese che affascinava i ragazzi appena proferiva parola. Quanto durerà? Dipende dai capricci della classe. O dalle lune del papà. Che ha un difetto proprio di ogni genitore del Duemila: è troppo buono e dà sempre ragione ai propri figli. Anche se vanno male a scuola...
