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    Scudetto d'estate: dopo la Juventus c'è l'Inter. Il Milan è una scommessa

    Scudetto d'estate: dopo la Juventus c'è l'Inter. Il Milan è una scommessa

    • Luca Borioni
    Classifica d’estate a una settimana dal via. Chi è - sulla carta - la più forte del reame? Ancora una volta la Juventus, tenendo conto però di due fattori. Primo: da qui a fine mese, cioè alla conclusione ufficiale delle trattative, ci sarà spazio per gli ultimi aggiustamenti, che in alcuni casi potrebbero essere decisivi, capaci quindi di cambiare la graduatoria attuale. Secondo: è risaputo che un conto sono le valutazioni fatte a bocce ferme, un altro i risultati del campo. Esercizio molto virtuale, quindi (evaporerà alla verifica delle prime due giornate di campionato), ma assolutamente irresistibile. Partiamo.

    Scudetto d’Estate: Juventus. Dicono che non sia di buon auspicio, però la struttura che il club bianconero si è data appare talmente solida da non temere malefici. Dani Alves garantisce a destra almeno la stessa classe di Alex Sandro a sinistra, Pjanic sarà il Pirlo 2.0, mentre Higuain rappresenta il trapianto di gol che in teoria ha indebolito una concorrente diretta e che fornirà un potenziale pazzesco di gol alla squadra di Allegri. Inserimento non semplice? Mentre l’argentino raggiungerà la forma migliore e l’intesa con Dybala, c’è pronto un talento come Pjaca per le soluzioni alternative a supporto dell’attacco, oltre al solito impagabile Mandzukic. La difesa? Colta rilassata nelle amichevoli, andrà vista all’opera nelle occasioni ufficiali con l’integrazione di un Rugani sempre più allineato e di un Benatia che per esperienza e affidabilità vale i tre della Bbc. Stavolta il rischio di una partenza falsa è meno consistente, perché se è vero che ci sono state tante novità, i meccanismi tattici sono stati però già perfezionati e Allegri non deve inventare nulla, se non aggiustare via via sul campo, perfezionare l’eccellenza. Un lavoro che gli riesce bene. E aspettando Marchisio, c’è almeno un altro colpo in canna per il centrocampo post Pogba (dove - paradosso per uno squadrone simile - latita il numero 10).  

    Scudetto delle altre: Inter. Con tutti i problemi reali o presunti, conseguenti all’approdo dei cinesi e all’addio di Mancini, la squadra affidata a De Boer è quella che sul mercato ha messo a segno fin qui i colpi più mirati, Juve a parte. Due nuovi esterni come Ansaldi (uno dei migliori nel ruolo, ma ora infortunato) ed Erkin (da scoprire in Italia), un creatore di gioco come Banega che pare aver ritrovato l’ispirazione dei suoi anni migliori, un esterno di qualità e vigore come Candreva al quale presto verrà affiancato Joao Mario (a centrocampo è atteso inoltre un nuovo arrivo). La conferma di Icardi è però il segnale di maggior autorevolezza che dà continuità alla crescita del gruppo avviata già con Mancini. L’unica incognita riguarda proprio la panchina, non perché si mettano in dubbio le doti di un tecnico emergente come De Boer ma perché il debutto in serie A per chi arriva da fuori non è mai esente da rischi, specie per chi deve dirigere una squadra dagli equilibri delicati come quella nerazzurra.  

    Pronte a stupire: Napoli e Roma. Le inseguitrici della Juve nella scorsa stagione non hanno forse trovato sul mercato la chiave di volta per fare un piccolo ma fondamentale salto di qualità. Problemi condivisi di bilancio e di opportunità, eppure il vantaggio di poter ripartire dal finale della scorsa stagione è evidente. La Juventus è sempre lassù, ha lasciato il segno anche nelle trattative portando via Higuain e Pjanic, ma proprio questo potrebbe essere uno spunto prezioso per rimotivare il nuovo inseguimento. Certo, Sarri dovrà reinventare il sistema offensivo mentre Spalletti potrebbe incassare i frutti della rinascita di Dzeko. Entrambe sono pronte a stupire, non di più per il momento, ma allo stupore potrebbe fare seguito una piena consapevolezza dei mezzi

    La scommessa: Milan. Allo stesso modo non si possono avere certezze neppure per il Milan. Difficile immaginare una corsa al vertice per la squadra squassata dal passaggio di proprietà da Berlusconi ai cinesi e affidata all’ambizioso Montella. Proprio il tecnico, con la sua predisposizione al gioco offensivo tanto ricercata dallo stesso Berlusconi negli ultimi anni, è una garanzia per le aspirazioni di alta classifica. Ma oltre alla scommessa non si può andare, in mancanza di colpi di prestigio in grado di innalzare il livello di affidabilità dei rossoneri. Un dato positivo: la possibilità di dare seguito alla crescita dei tanti giovani in una stagione ancora libera dagli impegni di coppa (l’arrivo di Bentancur sarebbe in linea con questa tendenza). La conferma dell’esperto e prolifico Bacca può rivelarsi preziosa. 

    Il rischio: Fiorentina. Un rischio in un senso o nell’altro. La squadra di Paulo Sousa non ha finora goduto del contributo di grandi colpi di mercato. Questo è il punto che maggiormente tiene in allarme i tifosi, unito al fatto che le amichevoli hanno dato indicazioni sostanzialmente negative. La sfida in casa della Juve è alle porte e non si può dire che la squadra viola ci arrivi con molte certezze. D’altra parte, si tratta di una squadra che nella scorsa stagione è cresciuta in fretta, forse troppo, lasciando a un certo punto l’opera a metà. Il campionato quindi potrebbe riportare in evidenza quei progressi, a partire dalla qualità di interpreti giovani come Bernardeschi, o come lo stesso Tello in via di conferma.

    Le outsider: Torino e Sassuolo. I granata hanno fatto alcuni significativi passi in avanti sulla strada che porta ad essere una squadra d’alto livello. Mercato oculato, conferme importanti, una nuova guida tecnica che può rinverdire le motivazioni. Gli emiliani sono attesi alla stagione della maturità, tra gli impegni di coppa e una dimensione sempre più notevole. Il possibile arrivo di Matri confermerà questo progetto. Due possibili nomi nuovi per i primi posti. 

    @lucaborioni

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