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    Scudetto: così il Milan può schiacciare le speranze di rimonta dell'Inter, ma le partite andavano giocate alla stessa ora

    Scudetto: così il Milan può schiacciare le speranze di rimonta dell'Inter, ma le partite andavano giocate alla stessa ora

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Nella domenica della Stramilano podistica che torna dopo 3 anni, 50 mila persone che corrono in strada, la Milano del calcio si gioca  lo scudetto. Perché oggi è la domenica dello scudetto: chi sarà in testa alle 23 avrà di fatto vinto il campionato, anche se a dirlo non sarà ancora l’aritmetica. Non giocare alla stessa ora resta iniquo ma finché non si conoscerà il risultato del Milan, nessuno potrà dire che per l’Inter sarà un vantaggio o meno scendere in campo dopo gli avversari.

    Il Milan è favorito, più vicino al suo 19esimo titolo di quanto l’Inter non lo sia alla seconda stella. Lo dice la classifica: 2 punti di vantaggio contavano già molto il 27 aprile, quando Inzaghi cadde sorprendentemente a Bologna, e sono un’enormità oggi. Eppure lo scudetto resta in bilico, testa a testa in volata e tutto milanese come solo altre 2 volte nella storia del calcio italiano: nel 1951 vinse il Milan e nel 1965 toccò all’Inter. Si gioca anche un “spareggio” degli sprint.

    I risultati del sabato hanno messo ulteriore pepe alla volata. Il pareggio della Roma in casa, vale all’Atalanta occasione di sorpasso a Mourinho in caso di vittoria a San Siro, là dove c’è ressa per gli ultimi biglietti per l’Europa. Ma ancora di più, il rigore sbagliato da Perotti a Empoli, ha rimesso nelle mani del Cagliari la speranza di salvezza: battendo l’Inter oggi e il Venezia domenica prossima, i sardi avrebbero la garanzia di restare ancora in Serie A, annullando la grande rincorsa di Nicola e i suoi ragazzi, l’impresa più tifata dagli osservatori super partes del campionato.

    Due avversari diversi e tosti, che non regaleranno nulla. Il Milan è favorito perché ha smesso di sbagliare prima dell’Inter: dopo aver perso il derby di Coppa Italia, c’era il rischio concreto del tracollo e invece lì Pioli è stato bravo psicologo, oltreché bravo allenatore. Ha rimesso la squadra sul treno dello scudetto, ha vinto soffrendo con Lazio e Fiorentina, ma a Verona ha giocato una grande partita, trascinata dal miglior giocatore del campionato italiano, Rafa Leao, e dai gol del suo capitan futuro, Sandro Tonali, milanista anche nel cuore. Se batte anche l’Atalanta, il peso della classifica provvisoria alle ore 20 (-5) può diventare insopportabile per l’Inter.

    Se Gasperini frena invece la corsa degli aspiranti campioni, sarà poi Inzaghi a provare il colpo dell’aggancio (che non basterebbe, si sa) o del sorpasso. Gioca contro un’intera isola, una partita di indicibile valore e tensione, quale che sarà stato il risultato del Milan. Onestamente, fatte tutte le considerazioni, capite le necessità di contratti e tv, queste erano due partite che dovevano giocarsi alla stessa ora.
    @GianniVisnadi
     
     

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