Scozia: muore in carcere l'allenatore condannato per abusi
Una vicenda terribile, sconcertante soprattutto per la sua durata: circa cinquant'anni, a partire dal 1972. Lasso di tempo terribilmente lungo, durante il quale McCafferty ha sfruttato la propria posizione di potere per abusare di ragazzi che potevano avere anche soltanto 11 anni di età. E nonostante la valanga di denunce giunta dopo che il caso è esploso, rimane impossibile quantificare il numero di giovani calciatori che hanno subìto le attenzioni di McCafferty, poiché è facile immaginare che molti abbiano preferito mantenere il silenzio su un passaggio così penoso della loro vita. Come dar loro torto?
L'ex allenatore, condannato nel 2019 a una pena di 6 anni e 9 mesi di detenzione, ha ammesso durante il processo soltanto undici episodi di abuso sui ragazzi. Giusto quelli che non gli è riuscito negare. E la sua condanna, apparsa a tutti non abbastanza severa, ha mandato comunque assolto tutto un sistema interno al club che per tutto il tempo in cui l'orrore è durato non è stato capace di sorvegliare né di cogliere i minimi segnali. In casi del genere, il colpevole non è soltanto il mostro.
Nulla si sa sulle cause della morte. Il laconico comunicato emesso dalla polizia scozzese parla di un'indagine in corso, catalogata sotto l'etichetta di “fatal accident”, incidente casuale. Formula che parecchio spazio concede alla speculazione. Di sicuro c'è che Vile Mccafferty se n'è andato nella tomba portandosi dietro i residui segreti. Difficile immaginare che qualcuno abbia sparso lacrime per lui.
@pippoevai