Mario Sconcerti analizza sulle colonne de Il Corriere della Sera la prima parte del campionato di Serie A: "È il Napoli la vera sorpresa del girone di andata finito ieri. 48 punti sono tanti, 9 più dello scorso inverno, valgono 96 punti a fine stagione. Solo due squadre hanno fatto meglio nei gironi a venti squadre. La prima Inter di Mancini (97), quella della stagione senza la Juve e il Milan penalizzato, più la Juve di Conte che superò i 100. Il problema del Napoli è la resistenza. È inferiore alla Juve come somma di individualità, si basa quasi solo sul gioco. Ha pochi titolari e quasi nessun vero attaccante, ma riesce a battere tutti. Meno la Juve che ha vinto a Napoli e solo per quel successo gli è ancora attaccata. In un campionato di forti differenze tra avversari la Juve ha molti uomini in più, cioè soluzioni di gioco per arrivare al gol. A Verona la Juve ha giocato male e disordinatamente, Dybala non si è visto per un’ora, poi ha deciso la partita con due prodezze. Nel gioco dei dadi è come avere una faccia in più. Anche nel giorno in cui perfino Mandzukic gioca male. Non sembra comunque che Napoli e Juve abbiano altri avversari".