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Sconcerti a CM: 'Milan senza fantasia, Icardi avido come Batistuta, Mourinho in Italia può allenare ovunque...'
Sconcerti, un lettore chiede: perché la Juventus è una macchina perfetta e le altre no?
«Perché tutta la vita è così. La domanda si può capovolgere: perché dovrebbero essere tutte perfette. In verità c’è una differenza sostanziale: la Juventus è la squadra di una multinazionale. E lo è da cento anni. Già questo marca una differenza. La Juve diventa la Juve quando in Italia vincono i campionati la Pro Vercelli e il Vado, parliamo di una vita fa».
Che impressione ti ha fatto ieri il Milan?
«Se Higuain non fa gol, i problemi ci sono. E sono molti. Higuain ha fatto 5 gol, che ti portano a una proiezione di 10-12. E sono pochi. Non sta rendendo secondo quanto ci si aspettava. Non va dimenticato che il Milan ha perso Bonaventura, uno che lì davanti si faceva sentire. Calhanoglu si è involuto, ed è un altro problema. Suso ha giocato male a Bologna, ma almeno lui è una diversità autentica. Nel Milan non c’è fantasia, quindi si finisce per pareggiare una partita come quella di ieri a Bologna».
Può essere l’Atalanta la sorpresa nella lotta ai posti Champions?
«L’Atalanta sta facendo bene da tempo, ma ha avuto un inizio complicato, penalizzante. La vera sorpresa è la Lazio. Ed è una sorpresa negativa. Sta facendo fatica a tenere il suo passo».
Wanda Nara va all’attacco. Riparte il tormentone Icardi. Pensi che l’Inter gli stia stretta?
«Io credo che con l’Inter Icardi abbia consolidato un ottimo rapporto. Ci sono un sacco di giocatori che danno importanza ai propri sentimenti in base ai soldi che guadagnano. Icardi è come Batistuta, tutti gli anni ha bisogno di vedersi aumentato l’ingaggio. Non so se sia Wanda Nara a spingerlo verso certe posizioni, non so che sviluppo avrà questa vicenda. So con certezza che Icardi sul campo raramente delude, è sempre dentro la partita, segna, quello che deve fare lo fa. Non è assolutamente un lavativo, credo sia una questione di avidità».
E adesso che fine farà Mourinho?
«Non avrà problemi a trovare un’altra squadra. Mourinho lo prendono tutti. La verità è che da quando è andato via Ferguson non è o più lo stesso United. Quando tracollano queste abitudini, com’era lo United di Ferguson, automaticamente perdi una generazione di giocatori. E così è successo a Manchester. Non credo che in questo ci sia una grande colpa di Mourinho. il man Utd non è più una grande squadra, o almeno non più quella grande squadra a cui eravamo abituati».
E in Italia dove potrebbe allenare?
«Mourinho è un uomo va a 250 all’ora tutti i giorni, forse un minimo di usura c’è. Ma in fondo credo che lui si dà energia da solo. Per lui vale l’eterno ritorno. In Italia? Può andare dovunque, dall’Inter al Milan, alla Roma. Non so come andrebbe con de Laurentiis, Napoli è una piazza un po’ particolare per uno come lui anche se in questi ultimi anni - prima con Benitez e poi con Ancelotti - è salita al rango delle grandi squadre europee».
Sorteggi Champions. Alla Juve è caputato l’Atletico Madrid: che avversario è? «La Juve ha pescato il peggior avversario perché Simeone annulla la prima differenza della Juve, cioè Allegri. Simeone legge il calcio come Allegri, per cui lo controllerà, e quindi giocheranno le squadre. Ma la differenza di gestione della partita di Allegri, quella è annullata. Restano le squadre pure, e qui certamente la Juve è più forte però l’Atletico è appiccicoso, difficile da affrontare»
Roma-Porto?
«Penso che a Roma ci sia troppo ottimismo, in quanto al sorteggio Champions. Proprio perché sono portoghesi questi sono brutti avversari per la Roma, giocano bene e sono molto ordinati e organizzati. Detto che si gioca a febbraio, quindi tra due mesi, il Porto è un gran brutto avversario. Se la Roma pensa di risolvere i propri problemi contro il Porto sbaglia, deve risolverli prima».
Lazio-Siviglia, Rapid Vienna-Inter e Zurigo-Napoli: l’Europa League è alla portata delle italiane?
«Inter e Napoli non hanno avversari, anzi hanno tutto per arrivare fino in fondo alla competizione. Se la Lazio è questa, rischia di uscire. Il Siviglia oggi è più forte. Fra due mesi onestamente non lo so, ma per la Lazio è un avversario durissimo».