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Sconcerti a CM: 'La Juve di una volta avrebbe già preso la punta. Lukaku torna in Italia, ecco che mercato sarà'
«E’ talmente povero e già strutturato che non penso ci siano grandi sorprese. Si deve muovere la Juve, ma non è facile rinforzarla».
Se parte Morata serve un attaccante.
«Se cerchi un buon centravanti lo trovi, da Cavani a Scamacca. La vecchia Juve farebbe presto, questa non so. Non credo abbia grandi difficoltà finanziarie, ma acquistare a gennaio significa essere in ritardo. Ci sono equilibri già costituiti, il rischio di scompaginarli è alto. Io credo che Morata e Kean sono già una bella coppia di attaccanti, poi hai Dybala e Chiesa. Insomma gli attaccanti ce li hai, vuol dire che stanno male insieme e questo è un problema anche più serio».
E le altre?
«Mi aspetto un mercato in cui si muoveranno le piccole, cioè le grandi città che devono salvarsi, Cagliari e Genoa per prime. Il mercato di gennaio storicamente non porta mai grandi novità e grandi colpi, penso all'anno scorso. Strootman al Genoa, Llorente all’Udinese, Pellè al Parma. La verità è che io sento parlare di soldi che non vedo. In questo momento ci sono sei squadre con il mercato bloccato. La squadra con la liquidità migliore è la Fiorentina. Gli americani, che ormai sono la maggioranza, hanno confermato di non essere arabi, cioè gestiscono oculatamente le loro squadre anche se hanno patrimoni miliardari spendono poco, e questo con l'obiettivo di avere una società stabile, che è il modo migliore per durare nel tempo».
Mi dai una lettura della vicenda Lukaku?
«Non c'è più differenza tra grandi società e grandi campioni. I campioni sono grandi-aziende. Nel giocatore c'è molta più forza individuale. Diciamo che Lukaku non eccelle nella comunicazione, non mi sembra particolarmente bravo a gestirla. La definirei eccentricità nella comunicazione: non puoi prendere lo stipendio e dire che rimpiangi l’Inter e vuoi tornare. Ma se la mettiamo da un punto di vista sentimentale, lui vuole tornare a casa dopo aver tradito. Insomma, così non va».
E poi c’è una questione tecnica col Chelsea. «Lukaku non c'entra nulla con il gioco di Tuchel, ma direi di più: il calcio inglese non gli si addice».
Però da lì veniva prima di arrivare in Italia.
«Certo, ma all'Inter abbiamo visto il miglior Lukaku, quello più prolifico. In Inghilterra - con tanti giocatori che portano avanti la palla - diventa tutto molto più difficile. E poi c'è un problema di relazioni anche all'interno dello spogliatoio, credo che anche i compagni di squadra l’abbiano scaricato. Credo che andrà via da Londra, è difficile pensare che possa rimanere».
E allora dove va?
«Diciamo che non mi stupirei se dovesse venire in Italia».
Dove?
«Sinceramente non lo so. Leggo di un possibile prestito alla Fiorentina, con il Chelsea che prenderebbe Vlahovic: è una suggestione, complicata, ma rimane una suggestione».
Un'ultima cosa sui calciatori col Covid 19. Son tanti, quasi sessanta. E' giusto fermarsi o andare avanti?
«Il Paese non si ferma, credo che la Serie A - a differenza di B e C - vada avanti, seppure con 58 contagiati gioca, e sono tanti davvero. Qualche domanda su una possibile pausa di un paio di settimane me la farei, ma non sono esperto quindi qui mi fermo».