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  • Sconcerti a CM: 'Italia superiore alla Spagna, vi svelo la chiave. Problema Morata. E l'Inghilterra non spaventa...'

    Sconcerti a CM: 'Italia superiore alla Spagna, vi svelo la chiave. Problema Morata. E l'Inghilterra non spaventa...'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Sconcerti, ci siamo. Italia vs Spagna: proviamo a giocarla.
    «Mi immagino una partita di contropiede. La Spagna terrà più di noi il pallone. Hanno giocato cinque partite con oltre il 70% di possesso palla, noi siamo al 55%. Loro fanno molti passaggi in difesa, il giocatore che tocca più palloni è Laporte, più di 100 a partita, ma Laporte è il difensore centrale, quindi la loro azione parte da molto dietro. Il problema con la Spagna è riconquistare la palla. Loro 70 minuti su 90 tengono il pallone. Bisogna recuperarlo in fretta e ripartire, la chiave è quella».

    A chi tocca recuperare il pallone?
    «Soprattutto a Barella e Verratti, Recuperare il pallone e poi ripartire con un tocco, loro, gli spagnoli, non sono abituati all’aggressione rapida»

    Quanto pesa l’assenza di Spinazzola?
    «Pesa due volte. Uno perché è un giocatore straordinario che ha giocato un torneo favoloso, due perché senza di lui cambia l’assetto dell’Italia. Spinazzola ti dava la superiorità numerica sulla fascia. La mancanza di Spinazzola, terrà Insigne nel suo ruolo. Con Spinazzola Insigne giocava a venti metri dalla porta avversaria. Insomma, salta l’Italia che abbiamo visto. Finora ha giocato alla Baggio, con la Spagna lo vedremo più esterno».

    Da dove arriveranno i problemi per gli azzurri?
    «Da Morata, che è un ottimo centravanti. Non ha il fiato per giocare sessanta partite in una stagione, ma in questo deserto di centravanti Morata è un gran bel giocatore. Poi i problemi arriveranno dagli inserimenti di Pedri, che è una sintesi tra Barella e Verratti, e Koke. La Spagna gioca con le ali con i piedi sulla linea. In mezzo ci sono quindici-venti metri, terra di inserimenti. Pedri ha una grande qualità: non si ripete mai nelle giocate. In teoria lo dovrebbe marcare Barella, e quello sarà il duello decisivo».

    Quanto peseranno Mancini e Luis Enrique?
    «Tanto, perché sono entrambi molto bravi. A distinguerli, due scuole diverse di calcio. Luis Enrique usa il possesso palla a scopo difensivo, per poi diventare veloce dopo 70 passaggi; Mancini invece parte veloce. Le sue squadre o sono veloci o non lo sono. Non c’è una via di mezzo

    Più forte l’Italia o la Spagna?
    «Come somma di qualità credo che l’Italia sia leggermente superiore. E’ una partita molto aperta, sarà anche divertente. Ci saranno parecchi errori»

    Percentuale?
    «52% Italia, 48% Spagna»

    Sei fiducioso?
    «Sono ottimista con la Spagna, sarei più fiducioso - eventualmente - se dovessimo affrontare l’Inghilterra, che credo non avrà problemi contro la Danimarca. In una eventuale partita contro di noi, l'Inghilterra o ci sbrana o vinciamo noi 3-1. Non è una squadra pronta ad affrontare l’Italia, ma ora è il momento di pensare alla Spagna: e io sono ottimista».

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