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    Sconcerti a CM: 'Inter in difficoltà economica, perché Gagliardini viene esiliato? Mourinho era agli sgoccioli'

    Sconcerti a CM: 'Inter in difficoltà economica, perché Gagliardini viene esiliato? Mourinho era agli sgoccioli'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Sconcerti, qual è il problema dell’Inter?
    "A me sembra che abbiamo trascurato le difficoltà economiche dell’Inter. Si è ritrovata con quello che poteva non con quello che voleva. Nessuno vuole sentir dire che l’Inter è una società in difficoltà".

    Con che conseguenze?
    "L’Inter non ha una rosa all’altezza, si procede con l’autofinanziamento. Ma se prima devi far fronte ai debiti, fai fatica a rinforzare la squadra".

    L’anno scorso c’erano Lukaku e Hakimi.
    "Certo, ma non fermarti a quello. C’erano Eriksen, per un po’ Nainggolan, c’era Pinamonti che quest’anno ha fatto 9 gol a Empoli".

    L’alibi è: manca Brozovic.
    "Bene, ma io mi chiedo: ma è possibile che una squadra di livello non abbia un sostituto di Brozovic? E’ incomprensibile. Inzaghi le ha provate tutte, ma gli manca uno che faccia girare il pallone. Proprio non ce l’ha, non dico un fuoriclasse, gli sarebbe bastato - per dire - uno come Sala dello Spezia. Se devi rifare il parquet chiami un parquettista, non un imbianchino. E comunque non mi spiego l’esilio di Gagliardini".

    Stai dicendo che l’Inter non ha una rosa all’altezza.
    "Certo, no che non ce l’ha. L’Inter è andata bene finché ha giocato con la stessa squadra, poi si è trovata senza alternative valide. E ricordati che Vidal e Vecino sono rimasti perché non avevano mercato".

    Cos’hanno in più Pioli e Spalletti?
    "Pioli e Spalletti trovano più soluzioni. E comunque hanno una rosa più adeguata. L’Inter ha speso 30 milioni per Correa, che è un buon giocatore ma ha sempre avuto 15 assenze all’anno. E si sapeva. E’ stato un contentino per Inzaghi. Così come gli prendi Caicedo che è un anno e mezzo che non gioca con continuità. La Juve ha i suoi problemi, ma come terzo attaccante ha Kean. La verità è che nessuno ha voluto vedere l’Inter come squadra in difficoltà. Il riflesso più evidente sta nella composizione della rosa".

    E’ stata la domenica di Mourinho?
    "E’ stato geniale. Mourinho ha capito che era agli sgoccioli. La sua popolarità non avrebbe retto una sconfitta nel derby. Sarebbe stato l’inizio della fine. Se avesse perso male, sarebbe venuto fuori tutto il fumo e il poco arrosto. Mourinho ha capito che si giocava molto più di una partita. E ha fatto un colpo di genio. Ha tolto Zaniolo, che è forte ma crea disordine, perché ha mezzi fisici che sovrastano i mezzi tecnici. Ha messo quattro mezze ali e due mezzepunte, Pellegrini e Mkhitaryan. E non ha fatto vedere palla alla Lazio".

    E’ tornato il Mourinho che conoscevamo. Quello da colpi estemporanei.
    "Sì, non è uno stratega, ma nella singola partita può fare cose geniali. E le aveva già fatte in passato".

    A me viene in mente la vittoria a Stamford Bridge contro il Chelsea in Champions nell’anno del Triplete: quella partita la vinse lui.
    "Sì, ma non cercare lontano. Quest’anno Mourinho ha vinto sette partite oltre il 90° mettendo sei attaccanti, quattro puri e due aggiunti, perché crea disordine e sbilancia l’avversario. E’ un colpo di genio che ha pacato".

    Chiudiamo con l’Italia: come ci arriviamo a questo spareggio per Qatar 2022?
    "Italia e Portogallo in teoria sono due squadre che il Mondiale potrebbero vincerlo. Una delle due starà a casa, non possiamo sapere quale, ma anche loro stanno perdendo pezzi. Certo, prima c’è la Macedonia: ma se perdi con la Macedonia ti meriti di non andarci, al Mondiale".

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