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    Sconcerti a CM: 'Inter, il caso Icardi lascerà delle tracce. Il Milan non ha personalità, Gasperini vale Klopp'

    Sconcerti a CM: 'Inter, il caso Icardi lascerà delle tracce. Il Milan non ha personalità, Gasperini vale Klopp'

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Icardi, l'Inter, la telenovela. Pace fatta? Sì. Anzi no. Però: quanto pesa la presenza di Maurito. La Juve verso l'Ajax, il Milan in crisi, il Napoli una delle due squadre all'altezza dei top-club europei (indovinate l'altra qual è), la sorpresa Torino, l'Atalanta che sembra il Liverpool. Di questo e di molto altro - stimolati dalle domande dei lettori di «100° Minuto» - abbiamo parlato con Mario Sconcerti.

    Sconcerti, Inter-Icardi, tutto è bene quel che finisce. Punto. Sei d’accordo?
    «Se ci atteniamo al discorso tecnico, la verità è una sola: giocare con Icardi è una cosa, giocare senza Icardi è un’altra. Si è visto benissimo a Genova».

    Pace fatta dunque?
    «Non lo so. So che all’Inter hanno fatto bene a resistere, anche se il caso Icardi è un errore che avrà molte conseguenze e che la società si porterà dietro per molto tempo».

    Che succede al Milan?
    «Il Milan si è sgonfiato proprio nel momento in cui sembrava stesse per decollare. Che la squadra fosse leggera si sapeva, ma un punto in tre partite è un bottino davvero magro. Questi giocatori non hanno personalità. Hanno qualità e dalla qualità si fanno guidare, ma peccano di personalità. E’ un discorso che accomuna i calciatori del Milan a quelli dell’Inter e della Roma. Ecco, la Lazio ha invece personalità».

    Ma ha perso a Ferrara contro la Spal toppando ancora una volta il salto di qualità.
    «Sì, perché ha tanta personalità - come ho detto - ma è troppo discontinua. Ma la Lazio è la più compatta di tutte in quella fascia lì. A livello di prestazioni, sbaglia davvero poche partite all’anno. E comunque questo è un campionato strano».

    Qual è la grande anomalia della serie A?
    «La novità rispetto al passato è che ci stiamo allontanando dal livello degli altri campionati europei. O meglio: sono gli altri che ci stanno distanziando. Abbiamo solo due squadre davvero competitive, Juventus e Napoli, non è un caso che siano le uniche due rimaste in Europa. Certo, il Napoli ha perso a Empoli - contro una squadra che gioca un bel calcio - ma è una sconfitta che non pesa e che non aggiunge nulla. Questo è un campionato leggero, lo dimostra la lotta per non retrocedere, che vede coinvolte più squadre. A proposito: i 40 punti per la salvezza sono una barzelletta, la storia dice che ne bastano sempre molti meno e credo sarà così anche quest’anno».

    L’avevi detto in tempi non sospetti: occhio al Torino.
    «Sì, il Torino è una squadra e gioca da squadra. E rispetto ad altri ha un obiettivo da raggiungere. Credo che in questo momento storico in particolare modo la personalità conti molto di più della qualità: se vuoi vincere e hai la personalità per provarci, spesso ci riesci».

    Ci sta riuscendo alla grande l’Atalanta.
    «A me stupisce come riescano sempre a sbagliare sempre poco anche in chiave di mercato. Quest’anno hanno trovato un fuoriclasse come Ilicic che va a cento all’ora: è la dimostrazione che a Bergamo sono bravi non solo per i giovani ma anche con i vecchi. Gasperini non smette mai di stupirmi. Ci sta il paragone con Klopp. C’è lo stesso furore, lo stesso ritmo nel palleggio, anche se a Liverpool c’è più qualità media».

    Non abbiamo parlato di Juventus. Per lo scudetto si aspetta solo la matematica.
    «Chiedo scusa alla Juve, non la metto più nei pronostici. Si parla di un’altra storia rispetto a tutte le avversarie. Questo scudetto è ormai archiviato».

    E cosa ci aspetta dopo? La dittatura bianconera continuerà ancora a lungo?
    «Non lo so, so solo che nei prossimi anni vincerà chi riuscirà a rinnovarsi con qualità. Se la Juve vince la Champions sarà un ciclo che si completa, attenzione: non un ciclo che si chiude, ma che si completa. Poi la Juve dovrà essere brava a rinnovarsi».

    Intanto c’è il quarto di finale contro l’Ajax.
    «La Juve queste partite non le sbaglia. L’Ajax è una squadra carina, gioca un bel calcio, ma è battibile. E poi la Juve sa sempre come cavarsela anche in situazioni di emergenza. Voglio ricordare che la Juve ha avuto un anno straordinariamente difficile nella gestione degli infortuni. Ne ha avuti molti, anche strani, il cuore di Khedira, la tiroide di Emre Can, prima Bernardeschi, Cancelo, Cuadrado. la Juve è stata martoriata ma non se n’è accorto nessuno: è anche questo un segnale di grandezza».

    Cristiano Ronaldo secondo te giocherà l’andata contro ‘Ajax?
    «Sì, credo proprio che partirà dall’inizio: sono le sue partite, non mancherà».
     

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