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Sconcerti a CM: ‘Coppa Italia a Juve o Napoli, ma come fa Conte a perdere ancora?'
"Direi di no, sono cose diverse. Cioè, dipende molto da quello che intende fare Gravina. Io non credo mai alla forza della FIGC rispetto alle società. Piuttosto, lasciami dire una cosa sui play off".
Il Piano B non ti piace. Ho indovinato?
"Quella dei play off è una soluzione ingiusta. Inadatta al calcio. Non lo so, credo sia un tentativo di assicurare più partite e di evitare le cause. Ma non va bene".
Perché lo pensi?
"Perché tu puoi vincere un Mondiale facendo 7 volte 0-0. I play off non hanno il pareggio perché lo disprezzano, ci deve essere per forza non solo la vittoria di qualcuno, ma la vittoria netta. E comunque mettere avversari che hanno 10-15 punti di differenza in classifica non è giusto, non c’è rispetto per il calcio, che da cento anni ha regole precise e da sempre è lo sport più gradito. Con i play off si snatura il calcio".
E il Piano C, quello che prevede l’algoritmo, ti piace?
"Su un algoritmo si basa la vita, quindi può modularsi anche una classifica. Ma sostanzialmente io credo che se il campionato si dovesse fermare per l’emergenza Coronavirus, allora sarebbe giusto congelare le classifiche e far vincere chi in quel momento è in testa. Non può essere una corsa a ostacoli".
Tra l’altro ci sono ancora tanti nodi da risolvere. Il protocollo sanitario, le scadenze dei contratti, i diritti televisivi. Quale pensi sia il più complicato?
"Quello dei diritti televisivi. Il valore del calcio non sta bastando più alle televisioni e finché il calcio sarà in mano in modo quasi esclusivo alle tv sarà sempre un calcio sempre condizionato da questo. Il fatto che si sia arrivati a saltare la rata ha un significato di grande difficoltà. E’ un problema che va affrontato, ma non con le cause, in Tribunale i soldi non li prende nessuno".
Ma perché in Germania l’accordo tra club e televisioni è stato trovato subito ed è stato il piedistallo per la ripresa del campionato?
"Non lo so, ma non sarebbe la prima differenza con la Germania. Credimi, uno dei motivi per cui sono contento della ripresa della Serie A è che non ci rompono più con il calcio tedesco. C’era persino nei telegiornali, da non crederci. C’è da dire che era comunque un calcio figlio di un dio minore".
Venerdì e sabato ci sono le seminali di Coppa Italia? Come inquadri le due sfide?
"E’ davvero difficile, se devo dire, con i vecchi valori e con un minimo di sensazione, mi sembra concreta la possibilità di una finale Juventus-Napoli. Per gli allenatori, tutti e quattro, è un trofeo molto importante. Mi chideo: quanto può permettersi di continuare a perdere Conte? E’ terzo staccato, è uscito ai gironi di Champions, non so cosa significherebbe uscire anche dalla Coppa Italia. E Sarri? Ha perso la Supercoppa, prima del lockdown ha perso tre partite quasi di fila contro Lazio, Verona e Lione, arriva agli ottavi di Champions con una sconfitta da ribaltare contro i francesi. Si può permettere di perdere la Coppa Italia? Non credo proprio. Per lo stesso Gattuso perdere la Coppa Italia significherebbe ribaltare la stagione. Pioli? Credo che Rangnick sia chiaramente l’allenatore del Milan, non penso che un’eventuale vittoria faccia cambiare idea".
Chi inciderà di più su questa ripresa? Gli allenatori?
"No, i giocatori, sarà il campionato dei giocatori, saranno loro a marcare la differenza e lo vedremo da subito, fin dalle prime partite".