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Sconcerti a CM: 'Al Milan mancano due rigori, ma la Juve ha 32 punti in più: di che parliamo? L'Ajax punta su Bonucci'
Sconcerti, ci spieghi perché Juventus-Milan - tra polemiche, Var e l’ennesima vittoria bianconera - è stata la fotografia di quello che è il nostro campionato?
"Ci sono alcune cose da dire sulla partita che credo riassumono l’intera stagione. Allora: i due rigori c’erano. E’ incomprensibile che non sia stato dato il rigore sul fallo di mano di Alex Sandro, perché quella deviazione cambia il destino dell’azione. Non vale la storia dell’involontarietà. Nessuno in area commette un fallo volontario. E’ rigore tutta la vita. Quando Mandzukic mette la mano sulla spalla di Castillejo è rigore: non è un fallo cattivo, ma gli togli l’equilibrio. E’ rigore anche questo: c’è poco da discutere. Detto questo e nonostante tutto questo stiamo parlando di una partita dove una squadra aveva 32 punti più dell’altra. Trentadue punti, abbiamo capito di cosa stiamo parlando? La Juventus ha segnato con il resto della Serie A una lontananza profondissima. I rigori servono al Milan, che avrebbe avuto - in questa partita - un risultato diverso. Servono alla strada del Milan, che però è una strada che non c’entra niente con la Juve. E’ sempre rigore, ma la Juve non c’entra niente con questo campionato, è altrove, lontana da tutto il resto della Serie A".
Domanda secca: Cristiano Ronaldo giocherà con l’Ajax?
"Sono convinto che sarà in campo, queste sono le sue partite, è stato preso per giocare queste sfide".
Da chi deve guardarsi la Juventus?
"L’Ajax ha questo trequartista di trentanni, Tadic, che è molto scorbutico. Credo che se ne occuperà Chiellini, ma lui andrà addosso a Bonucci, che è un po’ in difficoltà, non sta attraversando un gran momento".
Pronostico?
"L’Ajax è una squadra giovane e veloce, però ripeto: la partita la vincerà o la perderà la Juve".
In Europa League il Napoli affronterà l’Arsenal. Come sta la squadra di Ancelotti?
"Il Napoli ha le risorse per vincere. Certo, pesa l’assenza di Albiol, da cui dipende anche il rendimento meno luccicante di Koulibaly. Se ne parla poco, ma il problema vero è Allan, che non è più il giocatore di inizio campionato. Quando Ancelotti dice «difendiamo male», credo lamenti sottovoce il calo del rendimento di Allan, uomo fondamentale nella protezione alla difesa".
Il motivo d’interesse ora è la corsa alla Champions. Ci aiuti a decifrarla? "L’Inter è tornata alla normalità, ma lo ha fatto in un campionato che non si fa decifrare. I nerazzurri vengono da un periodo altalenante, hanno vinto 4-0 a Genova, poi pareggiato con l’Atalanta. Ma questa discontinuità è una caratteristica che accomuna tante squadre. Non c’è uniformità nella forza. Sono tutte squadre da qualunque classifica. Capisco che se uno la guarda dal punto di vista della fede questo diventa un campionato incendiario, perché ci sono quattro-cinque squadre che si stanno giocando un posto. Hai capito a che punto siamo? Ci accapigliamo per il quarto posto. Per chiudere il discorso sull’Inter: Spalletti si sta riperdendo in mano il proprio mestiere, nessuno potrà più dirgli niente. Se porta l’Inter in Champions ha fatto il suo".
Chiudiamo con la Fiorentina. Che sta succedendo?
"Succede che la Fiorentina è una squadra modesta. Gira e rigira la questione è questa. Io mi aspettavo questo campionato. La Fiorentina è nettamente peggio di Sampdoria e Torino, per dirne due che stanno davanti. La classifica è corretta. In porta c’è Lafont, che è un portiere da spiaggia che alterna una paratona a una topica. Non abbiamo un attaccante da doppia cifra. Chiesa ha fatto sei gol, ok, Benassi ne ha fatti sette ma è un centrocampista, di Simeone si sono perse la tracce. E gli altri dove sono? Le colpe di Pioli? La colpa è quella della sua dimensione generale, ma ripeto: la squadra è questa. Il problema vero è Corvino. Adesso sento parlare di Liverani. Se fosse davvero lui, è questo eterno laccio alla mediocrità. Eppure i soldi ci sono, ci sarebbero. I 40 milioni di Bernardeschi la Fiorentina li ha presi, e i 70-80 di Chiesa che fine faranno? Non c’è una visione, questa è la verità".