Scommessopoli, l'avvocato di Quadrini: "La Figc sapeva tutto dall'11 maggio". Abete, è vero?
"L'11 maggio scorso denunciai il tentativo di estorsione a danno di Quadrini, depositando l'atto alla Procura della Figc e alla procura della Repubblica di Roma. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse. A nostro parere la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall'attivita' della magistratura ordinaria".
Lo ha dichiarato l'avvocato Massimo Ciardullo, in relazione alla denuncia di un tentativo di estorsione ai danni del suo assistito, il calciatore Daniele Quadrini, da parte di alcuni degli indagati dell'inchiesta di Cremona sul calcio-scommesse. Lo stesso avvocato, oggi pomeriggio su Sky Sport 24, ha fornito nuovi particolari sulla vicenda che si è sviluppata nella prima settimana di maggio. Il giorno 1, Quadrini riceve una strana telefonata da tale Massimo (Erodiani, uno dei personaggi al centro della vicenda, ndr).
Quadrini presume che il suo numero di telefono sia stata passato all'Erodiani da Paoloni, già compagno di squadra nel Teramo di Quadrini che, quando riceve la telefonata, cade letteralmente dalle nuvole. L'interlocutore gli chiede dei soldi per una scommessa persa, ma Quadrini non ha mai scommesso su nulla e capisce che c'è qualcosa che non quadra. Poi riceve un sms che reitera la richiesta di denaro. Al che, il giocatore del Sassuolo, d'intesa con il suo legale, presenta denuncia alla Figc e alla procura della Repubblica di Roma per la tentata estorsione.
Alla luce delle clamorose dichiarazioni del legale di Quadrini, della cui correttezza non c'è ragione di dubitare, una domanda, una domanda sola s'impone al presidente della Figc, Giancarlo Abete: è vero? Perchè se è vero che dall'11 maggio la Federcalcio non ha fatto nulla, non è intervenuta e abbiamo dovuto aspettare che fosse la magistratrura cremonese a scoperchiare il verminaio, allora è inutile convocare summit domenicali con Petrucci e Pagnozzi o riunire oggi d'urgenza il Cionsiglio Federale per inasprire le pene. Primo perchè in questo bellissimo Paese sarebbe ora di piantarla con il dopoismo, cioè con la cultura dell'intervenire sempre dopo e mai prima. Secondo, perchè se la Federcalco ha dormito, la situazione oltre che grave diventa seria.
Ancora: in data 2 giugno, il collega Fabrizio Bocca sulla Repubblica faceva questa considerazione: " Vedo che nelle decine di pagine che ho letto su Scommessoli nessuno si è posto una domanda semplice e banale che io invece mi sono fatto. Lo scandalo, com'è noto parte da una denuncia della Cremonese in quanto alcuni suoi giocatori nel match con la Paganese del 14 gennaio di quest'anno accusano malori perchè praticamente narcotizzati a loro insaputa dal corrotto portiere Paoloni. Il ds Turotti - dirigente della Cremonese il cui comportamento è stato elogiato dalla Procura stessa - ha denunciato il tutto alla magistratura. Bene, ma ha fatto la stessa cosa con la Procura Federale della Figc come suo preciso dovere? Se non lo ha fatto è infatti passibile di omessa denuncia, un reato sportivo ben preciso. Se invece lo ha fatto c'è da chiedersi cosa abbia fatto la Procura Federale in cinque mesi. Ha mai interrogato in maniera autonoma i giocatori della Cremonese? Delle due l'una o si chiede giustificazione di tutto ciò a Turotti e alla Cremonese. Oppure lo si chiede alla Procura Federale della Figc".
Siamo arrivati al 9 giugno e, nemmeno su questo argomento la Federcalcio ha dato una spiegazione esauriente: Turotti ha denunciato tutto anche alla Procura Federale? E se l'ha fatto, possibile che in 5 mesi la Federcalcio non abbia fatto nulla? Coraggio, Abete. Risponda. Siamo curiosi di sapere.