Scommesse, perché in LegaPro quotano una partita su tre? E' tutto regolare?
Come sapete, sulla LegaPro sono aperte le scommesse. Legali, ovviamente, con tanto di timbro dei Monopoli di Stato: se un qualsiasi bookmaker vuole quotare queste gare, può tranquillamente farlo. Del resto ormai si punta praticamente su tutto e su ogni campionato. Per quanto riguarda il calcio, ad esempio, sulla terza e anche quarta o quinta serie di moltissimi paesi: in pratica si gioca sull’equivalente della nostra LegaPro di Francia e Spagna, mentre per l’Inghilterra e la Germania si va addirittura oltre arrivando a scommettere sulla quinta o sesta categoria.
Anche quest’anno, però, con l’avvicinarsi della fine dei campionati si verifica un particolare piuttosto inquietante, che viene generalmente fatto passare sotto silenzio ma in realtà meriterebbe un’analisi serissima: i bookmaker non quotano gran parte degli incontri della LegaPro. Per la precisione, su 27 partite, in questo week-end danno la possibilità di puntare su un numero di incontri che oscilla tra 7 e 12, a seconda dell'agenzia scelta. In media due partite su tre, insomma, sono escluse dalle scommesse. Non solo: le quote, che abitualmente vengono fornite a inizio settimana (il martedì), sono state inserite nei palinsesti soltanto nel pomeriggio di giovedì, prima da una e poi dalle altre agenzie.
Perché accade tutto questo? Inutile girarci attorno: i bookmaker temono che queste gare non si svolgano in modo regolare. Non hanno certezze né prove, ovviamente, altrimenti denuncerebbero tutto quanto, ma il sospetto è forte.
Tenete conto che gli stessi bookmaker possono rimetterci fior di quattrini se quotano una gara “aggiustata”, o comunque indirizzata, perché ci sarebbero puntate fortissime dall'esito sicuro. Perciò non vogliono correre rischi: assolutamente comprensibile, ci mancherebbe; il loro obiettivo è il profitto. Infatti il problema non riguarda la scelta di Snai, Lottomatica, Matchpoint o Intralot, tanto per citarne alcuni: loro sono liberissimi di non produrre quote che potrebbero esporle a un flop economico. La questione è un’altra: com’è possibile che la sensazione di partite affrontate da almeno una delle due squadre “senza le necessarie motivazioni”, diciamo così, sia tanto forte? E ancora: è accettabile che nessun dirigente del nostro calcio si scandalizzi o quanto meno si preoccupi, e che chieda indagini accurate e approfondite?
A margine vi possiamo anche dire che i campionati minori inglesi sono arrivati allo stesso punto dei nostri, la penultima giornata, e che la situazione è questa: in terza serie quotate 12 partite su 12, in quarta serie 12 su 12, in quinta serie 12 su 12. E le quote ovviamente sono disponibili sui siti di tutte le agenzie di scommesse del mondo almeno da martedì scorso. Insomma: per i bookmaker, italiani e stranieri, la nostra LegaPro ha una ventina di incontri su ventisette “a rischio”, il calcio minore inglese ne ha zero su trentasei. E lo stesso accade nella terzo campionato francese (quotate 9 su 9) o tedesco (10 su 10).
C’è qualcuno che ha voglia di affrontare questo problema? Oppure continuiamo a lasciar passare tutto sotto silenzio, con la sgradevole sensazione di assistere a partite già scritte? Gravina, da poco presidente della LegaPro, a suo dire portatore di una grande ventata di novità, non prende di petto questa inquietante situazione? E in Federazione, nessuno dice niente?
Voi che ne pensate? Fatemelo sapere su VivoPerLei CLICCANDO QUI. Pubblicheremo gli articoli migliori sull'homepage di calciomercato.com!
Voi che ne pensate? Fatemelo sapere su VivoPerLei CLICCANDO QUI. Pubblicheremo gli articoli migliori sull'homepage di calciomercato.com!
Stefano Agresti
@steagresti