Scommesse: Fontana innocente, il Tnas stanga la giustizia sportiva. Niente da dire, Abete?
Chissà se il neoconfermato presidente della Figc, Giancarlo Abete, avrà avuto il tempo di leggere le motivazioni con le quali, in materia di calcioscommesse, il Tribunale Nazionale dell'Arbitrato Sportivo (Tnas) ha spiegato perchè abbia assolto Alberto Maria Fontana, 38 anni, ex portiere di Torino, Palermo e Novara, condannato in primo e in secondo grado a 3 anni e 6 mesi di squalifica e, invece, risultato totalmente estraneo.
Sarebbe interessante se il capo del calcio italiano si esprimesse in materia e, magari, dicesse qualcosa che vada oltre l'autonomia della giustizia sportiva, eccetera eccetera.
Perchè qui, nero su bianco, il Tnas ha letteralmente sbugiardato Palazzi nonchè la Disciplinare e la Corte Federale di Giustizia: "Il Collegio, pur ben consapevole della natura non meramente impugnatoria, ma complessivamente devolutiva del lodo, non può non rilevare come le motivazioni addotte prima dalla Disciplinare e poi dalla Corte di Giustizia Federale costituiscano un classico esempio di motivazione assente e travisata".
"Ciò vuol dire che la valutazione di (inesistenti) "prove" non è avvenuta nell'ambito di un rigoroso processo logico-deduttivo, ma sulla base di una non difficoltà di immaginazione".
A parte la considerazione sul non italiano di chi parla di "una non difficoltà di immaginazione" (ma è così difficile parlare chiaro?), il quadro dipinto dal Tnas a proposito del caso Fontana è inquietante. "Motivazioni assente e travisate, prove inesistenti, accuse basate sull'immaginazione".
Ce n'è abbastanza perchè la Figc debba chiedere scusa a Fontana e per interrogarsi come mai la sua giustizia sportiva rimedi figuracce del genere. Oltre ad avere la conferma che, non appena i legali hanno la possibilità di confutare davanti al Tnas le argomentazioni di pentiti,una volta credibili e un'altra no, gli stessi possano demolire il castello accusatorio.
Si comprende la soddisfazione dell'avvocato Davide Gatti, che ha assistito Fontana in questa vicenda kafkiana ed è sempre stato convinto dell'innocenza del suo cliente: "Dalla lettura della motivazione emerge in modo chiaro il minuzioso lavoro che è stato fatto in questi lunghi mesi, senza mai tralasciare nulla. Sono, altresì, molto soddisfatto che il Tnas abbia accolto all'unanimità tutte le doglianze difensive illustrate per scritto e oralmente".
Niente da dire, presidente Abete? A proposito: quando fate la riforma della giustizia sportiva di cui parlate da anni?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com