Scommesse, avv. Napoli:| 'Nessun compromesso'
"Non intendiamo ricorrere a mezze misure o compromessi di sorta. Una battuta da bar, un tentativo maldestro, un'ideazione assolutamente goffa, non possono determinare rischi e conseguenze così importanti a carico di una società in lotta per il primato". L'avvocato del Napoli, Mattia Grassani, è pronto a dare battaglia dinanzi alla Corte di Giustizia federale che giovedì valuterà il ricorso del club partenopeo contro la penalizzazione di due punti inflitta dalla Commissione Disciplinare, nell'ambito del processo sportivo al Calcioscommesse. "Siamo fiduciosi, ci sono ancora due gradi di giudizio e quindi il Napoli farà valere in quelle sedi le proprie ragioni, non legittimando nessun tipo di illecito e confutando dalla base la sanzione che sta determinando conseguenze devastanti a carico della società» ha detto il legale, a margine dell'assemblea generale della Figc che, riunita a Roma, ha confermato Giancarlo Abete alla guida del calcio italiano.
LA SPIEGAZIONE - "Si tratta anche di un passo culturale e di aggiornamento e adeguamento della responsabilità oggettiva che, come ricordato dal presidente Abete, è un caposaldo e un baluardo - ha aggiunto - ma va poi applicata al caso concreto e questo credo sia una situazione borderline ai fini del riconoscimento della responsabilità di un club nel comportamento di un tesserato che ha contorni equivoci e contraddittori". La società campana farà valere quindi, in tutti i gradi di giudizio, le proprie ragioni in merito alla tentata combine di Samp-Napoli (del maggio 2010) da parte dell'allora terzo portiere Matteo Gianello, che provò a coinvolgere anche Paolo Cannaro e Gianluca Grava (squalificati entrambi per 6 mesi). Un pronunciamento non favorevole da parte della Corte, "determinerà un'immediata attivazione dinanzi al Tnas con una richiesta di procedimento d'urgenza che determinerà un'abbreviazione dei termini". "Nell'ottica più pessimistica, dalla metà di gennaio 30 giorni potrebbero essere sufficienti per determinare anche il terzo grado di giudizio", ha concluso Grassani.