Partiamo proprio da Kasper Schmeichel, l'ultimo a salutare in ordine di tempo: titolare fisso del Leicester e della Nazionale danese da anni, il figlio d'arte sta conducendo un'ottima carriera. 

Quale miglior modo per lasciare il calcio di vincere la Premier a ben 43 anni (record)? Mark Schwarzer, che difendeva i pali dell'Australia ai Mondiali 2006 e fu eliminato dal rigore di Totti, era il portiere di riserva. 

Danny Simpson, terzino cuore e grinta, oggi gioca in Championship, nel Bristol City. Ha lasciato il Leicester nel 2019. 

Il roccioso centrale tedesco Robert Huth ha lasciato le Foxes nel 2018 per trascorrere qualche mese da svincolato e poi dire definitivamente basta. 

Wes Morgan ha lasciato anche lui, ma lo ha fatto nel 2021, dopo aver alzato da capitano la FA Cup (secondo trofeo dopo la Premier nel 2016) giocando gli ultimi minuti della finale contro il Chelsea. 

Yohan Benalouane lo conosciamo bene: varie parentesi in Italia tra Cesena, Atalanta e Fiorentina, oggi è al Novara dopo due anni in Grecia all'Aris Salonicco. 

Il terzino sinistro era Christian Fuchs, austriaco, che oggi milita nello Charlotte, in Nord America, dove continua a disegnare col mancino parabole per la testa degli attaccanti.

La riserva di Fuchs era Ben Chilwell, che si è rivelato più dinamico e adatto agli alti livelli ed è stato acquistato dal Chelsea nel 2020. Non è un titolare, ma fa parte con merito della rosa del Blues. 

Sempre lì, a sgobbare e mettere cross dalla fascia: Marc Albrighton ha ancora spazio nel Leicester e resiste con Vardy come unici titolari di allora presenti nella rosa.  

Non bisogna cercare molto per scoprire che fine abbia fatto N'Golo Kanté: è dappertutto. Nello specifico al Chelsea, dove ha sollevato Premier League e Champions League, e Francia, con la quale è campione del Mondo in carica. 

Il cervello della squadra e compagno di reparto di Kanté era Danny Drinkwater, che lo ha seguito al Chelsea senza la stessa fortuna: oggi è svincolato, e non ha mai ritrovato la magia che lo ispirava in quella miracolosa annata. 

Il migliore di tutti, Riyad Mahrez: stella del Manchester City, tecnica sconfinata, ma ancora, a differenza di Kanté, nessuna Champions in bacheca. Ma fin dai tempi del Leicester, vederlo giocare è uno spettacolo. 

Daniel Amartey è arrivato a metà della stagione del trionfo per puntellare la rosa da riserva, ma è rimasto fino ad oggi e rappresenta una discreta colonna del centrocampo delle Foxes.

Andy King aveva il numero 10, ma non era certo un fantasista: il gallese, riserva di Drinkwater al tempo, ha raggiunto Simpson al Bristol City dove gioca in seconda divisione inglese. 

C'era anche l'ex Napoli Gokhan Inler in quella squadra, ma ha racimolato solo 5 presenze in stagione. Oggi fa parte della rosa di Montella all'Adana Demirspor, in Turchia. 

Jeff Shlupp, ghanese, affidabile ricambio sulle corsie: oggi gioca ancora in Premier League, nel Crystal Palace. 

Demarai Gray era allora un giovanissimo di belle speranze, mentre oggi deve prendersi le sue responsabilità da nuova stella dell'Everton dopo la partenza di Richarlison in direzione Tottenham

Con il suo gol-vittoria al Norwich, Leo Ulloa ha letteralmente causato un terremoto al King Power Stadium. Era lui l'attaccante che Ranieri inseriva per sbloccare partite complicate. Ora è svincolato dopo un biennio in Spagna al Rayo Vallecano. 

Fa strano pensare che Andrej Kramaric fosse allora una riserva, dato che è il leader dell'Hoffenheim in Bundesliga: ma la magia della coppia Vardy-Okazaki non gli ha lasciato spazio.