Schick, Cissokho, Fadiga: quando le visite fanno naufragare un affare
"E ora passiamo alle cose formali..." recita il tormentone del calciomercato 2017. La frase, pronunciata dall'ad rossonero Marco Fassone, sarà rimbombata nei cuori dei tifosi bianconeri nel corso della trattativa per portare Patrik Schick alla Juventus. Questione di dettagli, appunto. Ma si sa, a volte anche questi fanno la differenza; il comunicato congiunto di ieri della Sampdoria e della Juventus ne è la lampante dimostrazione: il ceco rimarrà in blucerchiato a causa di problemi riscontrati nel corso delle viste mediche effettuate prima del passaggio alla Vecchia Signora.
DA BIABIANY A CISSOKO - A ben vedere, l'attaccante gode di ottima compagnia: diversi sono stati infatti i trasferimenti saltati, nel corso degli anni, per quello che dovrebbe essere solo una formalità preliminare all'ufficialità. Senza andare troppo in là con la memoria, nel 2014 Jonathan Biabiany al Milan era ormai cosa fatta, con tanto di foto con sciarpa rossonera al collo dell'esterno francese. Neanche il tempo di godersi l'atmosfera meneghina che verrà rispedito al mittente. Il motivo? Un'aritmia riscontrata nel corso delle viste mediche. La squadra dell'ex presidente Berlusconi non è nuova a certi clamorosi epiloghi: come dimenticare il trasferimento saltato di Aly Cissokho nel 2009 al Milan per colpa di un problema ai denti?
DA KANU A CACERES - Il mancato passaggio del terzino alla corte dei rossoneri fu causa di numerosi sfottò dei cugini interisti, che però furono vittime, anch'essi, della formalità delle visite mediche. Davide Santon era in procinto di lasciare i nerazzurri per accasarsi al Napoli, ma anche lui ha dovuto rinunciare a fare le valige per le incognite legate alla tenuta del ginocchio. Problemi più seri ebbe l'attaccante Nwankwo Kanu, acquistato da Moratti nel 1996 dall'Ajax. L'inter riscontrò una disfunzione cardiaca congenita, il presidente nerazzurro decise di pagare di tasca propria la delicatissima operazione del calciatore in una delle cliniche più importanti d'America, che molto probabilmente salvò la vita del nigeriano, poi affermatosi con la maglia dell'Arsenal. Chapeau. Stessa sorte ebbe nel 2003 Khalilou Fadiga: il senegalese, firmato un contratto triennale, fu costretto a stoppare la sua attività in Italia a causa di malformazioni cardiache. Più recentemente, precisamente nel gennaio scorso, saltò il trasferimento dell'uruguaiano Martin Caceres ai turchi del Trabzonspor, a causa delle non perfette condizioni fisiche dell'ex Juve, reduce da un grave infortunio. Quello che viene da chiedersi, in molti casi, è come sia stato possibile che il giocatore abbia potuto giocare, sino a quel momento, nonostante i problemi sorti nel corso delle viste mediche. Misteri del calcio? Probabilmente, ma non chiamatele formalità.
DA BIABIANY A CISSOKO - A ben vedere, l'attaccante gode di ottima compagnia: diversi sono stati infatti i trasferimenti saltati, nel corso degli anni, per quello che dovrebbe essere solo una formalità preliminare all'ufficialità. Senza andare troppo in là con la memoria, nel 2014 Jonathan Biabiany al Milan era ormai cosa fatta, con tanto di foto con sciarpa rossonera al collo dell'esterno francese. Neanche il tempo di godersi l'atmosfera meneghina che verrà rispedito al mittente. Il motivo? Un'aritmia riscontrata nel corso delle viste mediche. La squadra dell'ex presidente Berlusconi non è nuova a certi clamorosi epiloghi: come dimenticare il trasferimento saltato di Aly Cissokho nel 2009 al Milan per colpa di un problema ai denti?
DA KANU A CACERES - Il mancato passaggio del terzino alla corte dei rossoneri fu causa di numerosi sfottò dei cugini interisti, che però furono vittime, anch'essi, della formalità delle visite mediche. Davide Santon era in procinto di lasciare i nerazzurri per accasarsi al Napoli, ma anche lui ha dovuto rinunciare a fare le valige per le incognite legate alla tenuta del ginocchio. Problemi più seri ebbe l'attaccante Nwankwo Kanu, acquistato da Moratti nel 1996 dall'Ajax. L'inter riscontrò una disfunzione cardiaca congenita, il presidente nerazzurro decise di pagare di tasca propria la delicatissima operazione del calciatore in una delle cliniche più importanti d'America, che molto probabilmente salvò la vita del nigeriano, poi affermatosi con la maglia dell'Arsenal. Chapeau. Stessa sorte ebbe nel 2003 Khalilou Fadiga: il senegalese, firmato un contratto triennale, fu costretto a stoppare la sua attività in Italia a causa di malformazioni cardiache. Più recentemente, precisamente nel gennaio scorso, saltò il trasferimento dell'uruguaiano Martin Caceres ai turchi del Trabzonspor, a causa delle non perfette condizioni fisiche dell'ex Juve, reduce da un grave infortunio. Quello che viene da chiedersi, in molti casi, è come sia stato possibile che il giocatore abbia potuto giocare, sino a quel momento, nonostante i problemi sorti nel corso delle viste mediche. Misteri del calcio? Probabilmente, ma non chiamatele formalità.