Scegli, clicca e indossa: il boom dell'e-commerce manda in crisi i negozi
Il Coronavirus ha messo in difficoltà decine di migliaia di attività commerciali. Secondo un’analisi Confesercenti, associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio, circa 70 mila sono i negozi già chiusi o che potrebbero cessare definitivamente entro la fine del 2021.
Le misure anti-Covid e i rischi del contagio hanno dato ulteriore spinta alle vendite online, affossando quelle di negozi e supermercati. A rischio ci sarebbero soprattutto le 35 mila attività nei centri storici e le gallerie commerciali; per le perdite di gennaio, febbraio, marzo e aprile, infatti, gli esercenti non hanno ricevuto nessun sostegno. È una vera e propria caduta a vantaggio dell’e-commerce.
Per la moda è quindi un vero boom. Il vintage è una costante da anni, con negozi e mercatini che propongono ai nuovi consumatori capi d’epoca. Tuttavia, mai come nel 2020 e 2021 è di grande tendenza la compravendita di abiti usati non necessariamente vintage, ossia, il cosiddetto pre-owned.
La grande spinta all'usato deriva da ulteriori elementi: la crisi economica che ci fa essere cauti negli acquisti e l'impatto delle nuove tecnologie sulla moda. Se prima infatti si andava per negozi e mercatini a scoprire pezzi interessanti di moda, ora c'è una grande facilità con il web. La moda usata e vintage è diventata instagrammabile e molte sono le app che guidano la tendenza e fanno incontrare venditori e acquirenti sul nuovo mercato nato nel web: una facilità di compra/vendita che prima non c'era e che sta trascinando il mercato. Insomma, basta un click e i vestiti arrivano a casa: viene meno la tradizionale prova nei camerini, si conosce la taglia e si acquista direttamente.
“Su Amazon lo trovo a meno”: così l’e-commerce sta divorando i negozi fisici. Oramai ‘il negozio’ non è considerato più luogo dell’acquisto, ma un enorme salottino prova di un mall grande come il web. La cassa e la busta da passeggio sono state soppiantate da Paypal e dal corriere, che entro 24/48 ore consegnerà a un prezzo più basso gli stessi identici capi scelti in negozio. Il primo nome che viene in mente è proprio Amazon, un vero cannibale digitale che non fa mistero di voler puntare a conquistare l’intera torta. Il “mostro” creato da Jeff Bezos, ora l’uomo più ricco del mondo, sta mettendo in difficoltà non solo i piccoli commercianti ma anche la grande distribuzione tradizionale. E questo sta avvenendo non solo in Italia ma in tutti i paesi del mondo.
Soluzione? L’unica strada per i negozi fisici è sviluppare maggiormente la presenza online per farla convivere con i punti vendita; insomma, “abbracciare” l’e-commerce per rispondere alla dirompente minaccia di Amazon.