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  • Scegli, clicca e indossa: il boom dell'e-commerce manda in crisi i negozi

    Scegli, clicca e indossa: il boom dell'e-commerce manda in crisi i negozi

    • Claudia Garavini
      Claudia Garavini
    A distanza di più di un anno dall’inizio della crisi sanitaria, affermare che la pandemia di Covid-19 abbia cambiato le nostre vite e il modo in cui facciamo acquisti, suona come un'ovvietà. 
    Il Coronavirus ha messo in difficoltà decine di migliaia di attività commerciali. Secondo un’analisi Confesercenti, associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio, circa 70 mila sono i negozi già chiusi o che potrebbero cessare definitivamente entro la fine del 2021. 

    Le misure anti-Covid e i rischi del contagio hanno dato ulteriore spinta alle vendite online, affossando quelle di negozi e supermercati. A rischio ci sarebbero soprattutto le 35 mila attività nei centri storici e le gallerie commerciali; per le perdite di gennaio, febbraio, marzo e aprile, infatti, gli esercenti non hanno ricevuto nessun sostegno. È una vera e propria caduta a vantaggio dell’e-commerce. 

    Per la moda è quindi un vero boom. Il vintage è una costante da anni, con negozi e mercatini che propongono ai nuovi consumatori capi d’epoca. Tuttavia, mai come nel 2020 e 2021 è di grande tendenza la compravendita di abiti usati non necessariamente vintage, ossia, il cosiddetto pre-owned. 

    La grande spinta all'usato deriva da ulteriori elementi: la crisi economica che ci fa essere cauti negli acquisti e l'impatto delle nuove tecnologie sulla moda. Se prima infatti si andava per negozi e mercatini a scoprire pezzi interessanti di moda, ora c'è una grande facilità con il web. 
    La moda usata e vintage è diventata instagrammabile e molte sono le app che guidano la tendenza e fanno incontrare venditori e acquirenti sul nuovo mercato nato nel web: una facilità di compra/vendita che prima non c'era e che sta trascinando il mercato. Insomma, basta un click e i vestiti arrivano a casa: viene meno la tradizionale prova nei camerini, si conosce la taglia e si acquista direttamente. 

    “Su Amazon lo trovo a meno”: così l’e-commerce sta divorando i negozi fisici. Oramai  ‘il negozio’ non è considerato più luogo dell’acquisto, ma un enorme salottino prova di un mall grande come il web. La cassa e la busta da passeggio sono state soppiantate da Paypal e dal corriere, che entro 24/48 ore consegnerà a un prezzo più basso gli stessi identici capi scelti in negozio. 
    Il primo nome che viene in mente è proprio Amazon, un vero cannibale digitale che non fa mistero di voler puntare a conquistare l’intera torta. Il “mostro” creato da Jeff Bezos, ora l’uomo più ricco del mondo, sta mettendo in difficoltà non solo i piccoli commercianti ma anche la grande distribuzione tradizionale. E questo sta avvenendo non solo in Italia ma in tutti i paesi del mondo. 

    Soluzione? L’unica strada per i negozi fisici è sviluppare maggiormente la presenza online per farla convivere con i punti vendita
    ; insomma, “abbracciare” l’e-commerce per rispondere alla dirompente minaccia di Amazon. 

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