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Scandalo Volkswagen: fosse scoppiato ad agosto, Draxler sarebbe della Juventus
SCANDALO VOLKSWAGEN, CALCIO IN RISERVA - In riserva. Potrebbe finirci, dal punto di vista economico, il calcio tedesco dopo lo scoppio del Dieselgate, lo scandalo sulle emissioni truccate che sta coinvolgendo la Volkswagen. Un fulmine a ciel sereno per la più grande azienda tedesca, ma anche per il fussball dei campioni del mondo che vedrà diminuire sensibilmente l'afflusso di denaro proveniente dalle sponsorizzazioni della casa automobilistica. Il perché accadrà questo non è difficile da immaginare. Nonostante la Volkswagen realizzi vendite per oltre 200 miliardi di euro l'anno, nel 2014 ha chiuso con un utile per 14 miliardi, i costi che dovrà affrontare per la sanzione imposta dagli USA (circa 18 miliardi di dollari) insieme agli oltre 6 miliardi che sono stati già stanziati per l'ultimo quadrimestre del 2015, con lo scopo di riconquistare la fiducia del mercato, rappresentano una spesa difficilmente affrontabile senza che vengano sacrificati alcuni settori di investimento. Uno di questi, appunto, sarà il calcio dove la Volkswagen da anni investe decine e decine di milioni di euro. "Quando una società soffre finanziariamente il marketing è il primo settore a essere sacrificato" ha affermato Andre Bühler, direttore del German Institute for Sports Marketing.
Dunque, risparmiare e tagliare sarà la parola d'ordine della VW per il futuro. Austerity che colpirà per prima il Wolfsburg, di cui la casa automobilistica è proprietaria. "Sono abbastanza sicuro che quello che sta accadendo non avrà nessuna ripercussione economia e sportiva sul club", ha detto Klaus Allofs, direttore sportivo del club. Ma in realtà non sarà così. I vicecampioni di Germania e detentori della Pokal, infatti, dovranno prepararsi a veder ridotto il budget a loro disposizione, con la conseguenza che nei prossimi anni ci saranno meno risorse economiche per investire sul mercato e anche l'obbligo di dover vendere alcuni dei suoi prezzi pregiati. Uno di questi potrebbe essere Julian Draxler, appena acquistato dallo Schalke per 36 milioni di euro, il cui ingaggio da 5 milioni di euro l'anno potrebbe diventare insostenibile per il club.
Ma i tagli riguarderanno anche Bayern e Ingolstadt. Entrambi i club bavaresi sono sponsorizzati dall'Audi, marchio del gruppo Volkswagen e uno degli sponsor più importanti, che possiede l'8,3% delle azioni dei campioni di Germania e il 20% del pacchetto azionario della neo promossa in Bundesliga. Ma la lista dei club a rischio non finisce qui. Ci sono altre 16 squadre, che militano nelle serie minori del calcio tedesco, che potrebbero perdere la sponsorizzazione della VW e vedere a rischio la loro sopravvivenza. Tra queste le seconde squadre di Schalke, Dortmund, Mönchengladbach, Werder e Amburgo. A dover fare a meno dei soldi della casa automobilistica di Wolfsburg, poi, potrebbero essere sia la DFL che la DFB: cioè i due organi principali del calcio tedesco. Dal 2012 la VW è main sponsor della DFB Pokal, la coppa di Germania, e partner principale della Bundesliga. In questo caso un'uscita di scena della casa automobilistica appare improbabile, ma non impossibile, visto che il suo marchio è strettamente legato alla cultura di massa tedesca. Quello che è certo è che i tagli ci saranno e infliggeranno un colpo durissimo al calcio tedesco, che all'improvviso da ricco, bello e vincente potrebbe ritrovarsi a corto di carburante e dover interrompere la sua ascesa europea.