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Saudi Pro League al via: giocatori, squadre e tutto quello che c’è da sapere sulla lega del futuro
IN CAMPO - Lo fa questa sera con l’anticipo tra le due neopromosse Al-Ahli e Al-Hazem. Calcio d’inizio alle 20 a Gedda e poi tutto d’un fiato fino alla fine delle ostilità a maggio. Si tratta dell’anno I del calcio saudita, il primo con la nuova formula e un campionato ora a 18 squadre. Alla fine delle 34 gare, in tre retrocederanno, mentre chi vincerà potrà giocarsi Champions asiatica e Mondiale per club. La prima competizione spetta anche a seconda, terza e vincitrice della Coppa del Re. Che sia un nuovo inizio lo si vede anche dalla volontà di portare in auge non solo il campionato ma anche la nazionale. Obiettivo della Saudi Pro Legue, o Roshn Saudi League (Rsl) dal nome dello sponsor, gigante del mercato immobiliare saudita, di proprietà del fondo sovrano Pif è infatti anche quello di sviluppare i talenti del Paese. Tra le nuove regole imposte, c'è il passaggio da 18 a 16 anni come età minima per scendere in campo. Le rose dovranno essere da 25 giocatori, più altri 10 sotto i 21 anni. Ed è già allo studio la norma che imporrà ad ogni squadra di avere almeno 4 giocatori cresciuti nel vivaio di club sauditi e almeno 4 cresciuti nel proprio di vivaio. Spendere per costruire, dunque, e per dominare il continente.
FUTURO - Il calcio di queste latitudini è ormai un calcio dominato dall’Arabia Saudita che si è concessa il lusso di portare due squadre in finale nella Champions araba, torneo cui prendono parte i top club nordafricani e quelli del Medio Oriente, e che tornerà ai sauditi dopo un digiuno che va avanti dal 2005. La conquista del mondo del calcio è in atto. Prima dello sbarco di CR7, la Saudi Pro League era trasmessa solo nei Paesi arabi limitrofi, ora raggiungerà 170 Paesi, anche l’Italia dove sarà visibile su La7 e Sportitalia. La crescita del campionato locale è solo il primo step di una strategia massiva e pervasiva. In Arabia Saudita si giocherà nel 2023 per la prima volta il Mondiale per Club (l’ultima edizione col formato attuale) e nel 2027 la Coppa d’Asia. Un passo alla volta, è anche così che si fanno le rivoluzioni.