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    Sassuolomania: una panchina coi Floccari

    Sassuolomania: una panchina coi Floccari

    Mancava Zaza, Berardi e Sansone, un certo Missiroli a centrocampo, e Taider che sedeva in panchina con Peluso, prima che Sime Vrsaljko, già autore di un cross divino sul gol di Acerbi, s'infortunasse al retto femorale, costringendo Di Francesco a rimaneggiare ulteriormente la formazione. Entra Gazzola, e sono sette, sette undicesimi, i giocatori che normalmente non partirebbero titolari. Avessimo giocato contro il Parma, non sarebbe stata cosa da segnalare con quest'enfasi. Invece era la Samp fresca d'Eto'o (qui si ironizza irriverenti), con i suoi sogni blupompati. Reduci da una batosta incomprensibile col Torino, frutto OGM del mercato di gennaio, i ragazzi di Mihajlović erano comunque quarti, e bisognava pur guardarla, la classifica. Così, tra i neroverdi, qualche preoccupazione da impresa non dico impossibile, ma impensabile doveva certo aleggiare per il campo, a bordo campo, nello spogliatoio, o da qualche parte, insomma. Invece s'è pareggiato: il grande cuore di Biondini, un cagnaccio venerabile, salvifico, la pietas di Brighi, le derapate di Lazarević e il domatore di palloni Floccari ci hanno concesso di traversare con un balzo e senza troppe scottature il cerchio di fuoco sorretto dal clownesco Ferrero e da Siniša, suo assistente piccato. Sono un po' troppo duro con la Samp, lo ammetto, anche perché la differenza a un certo punto s'è vista. Infatti nel secondo tempo, grazie alla solita bassa marea del gioco emiliano, la Sampdoria è avanzata, attratta dal fenomeno, mostrando tutte le sue conchiglie. Ma mentre il gesto tecnico più apprezzabile del nuovo acquisto Eto'o è stato un bel pestone rifilato a Cannavaro, Lazarević per poco non fa gol. Questo ragazzo ha dato prova di coraggio, andando alla conclusione per ben tre volte, ed ha esibito quantomeno un' ottima forma fisica, visti i 90'. Ora non so, non so se Floro Flores resterà il cambio di Sansone, non so se le gerarchie resteranno le stesse, dopo l'arrivo dello sloveno. Le sue caratteristiche sembrano adattarsi meglio al gioco di Di Francesco, che predilige movimenti senza palla, tagli e ripartenze veloci.. tutte cose che il buon Antonio, per quanto tecnico ed esperto, tende ad aggirare, volendo spesso il pallone sui piedi per osare poi dalla distanza. Una cosa è certa: l'attacco del Sassuolo complessivamente si è rafforzato. Menzione particolare va fatta per Floccari. Meno estroso di Zaza, meno acrobata ma con ciò non meno utile, la sua qualità migliore, lo sottolineava pure Bergomi, da difensore, durante la telecronaca, è proteggere la palla, dare respiro ai compagni, smistando appoggi precisi e ritmati. Non a caso Di Francesco lo butta in campo quasi sempre nella ripresa, laddove il più giovane Zaza difetta sia per stanchezza che per inesperienza.        

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