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    Sassuolomania: una liberazione

    Sassuolomania: una liberazione

    • Andrea Melli

    Una vera e propria liberazione. Dopo sette, di cinque sconfitte, all’ottava è arrivata l’apoteosi della vittoria. A prescindere da come finirà questa stagione, iniziata con maggiori difficoltà rispetto a quelle previste, il successo sul Bologna passerà alla storia. Eppure, archiviata la gioia e preso atto che la squadra ha giocato anche per Eusebio Di Francesco che merita pienamente di rimanere in sella sulla panchina neroverde, le considerazioni da fare sono più di una.

    La prima, è che senza un briciolo di continuità non si va da nessuna parte e che quindi la trasferta di domenica a Catania, un’altra gara salvezza, diventa fondamentale nell’ottica di un percorso che non può essere interrotto solo dopo il primo step. Servirà quindi, la stessa cattiveria agonistica vista al ‘Mapei Stadium’: senza, il rischio di retromarcia immediata sarebbe concreto.

    Ecco perché, e quindi arriva il secondo tema da toccare, è importante che  Di Francesco prosegua con lo stesso credo tattico attuato dopo le sette sberle ricevute dall’Inter. Magari meno bello, ma più pratico il Sassuolo sta cercando una vera identità dentro ad un campionato tremendamente diverso da quelli passati. E dal prossimo trittico, Catania appunto, Udinese e Sampdoria, dovranno arrivare altri punti per una corsa salvezza agguerritissima.
     


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